giovedì 11 giugno 2009

P.P.E. primo gruppo al Parlamento europeo

Gli impegni per la nuova assemblea: crisi economica e finanziaria, trattato di Lisbona, cambiamento climatico. Il Partito popolare europeo, di orientamento conservatore, si conferma primo gruppo al Parlamento europeo. I partiti di centro-destra escono vincitori dalle elezioni del 4-7 giugno in alcuni dei maggiori paesi dell'UE, come la Francia, l'Italia, la Spagna e la Polonia. Il gruppo dei Socialisti ha perduto terreno, ma rimane saldamente in testa davanti ai Liberaldemocratici, a loro volta tallonati dai Verdi, che hanno guadagnato diversi seggi. I 736 membri del Parlamento europeo dovranno pronunciarsi sulla composizione della prossima Commissione europea e, se il trattato di Lisbona supererà lo scoglio del secondo referendum irlandese verso la fine dell'anno, anche sulle nuove figure di presidente e responsabile degli Esteri dell'UE. Gli eurodeputati contribuiranno inoltre ai negoziati per un accordo internazionale sul cambiamento del clima, e dovranno occuparsi di un nuovo regolamento finanziario per prevenire future crisi. Gli aventi diritto al voto erano circa 388 milioni, ma l'affluenza è stata inferiore al 44%, meno di cinque anni fa. Il Presidente della Commissione europea Barroso ha ringraziato gli elettori che si sono espressi sul futuro politico dell'Unione, e ha rilevato che "Nel complesso, questi risultati segnano un'innegabile vittoria dei partiti e dei candidati che sostengono il progetto europeo e auspicano che l'Unione europea dia risposte ai problemi quotidiani dei cittadini".
Nelle prossime due settimane deputati vecchi e nuovi prenderanno possesso del loro ufficio a Bruxelles e inizieranno a familiarizzarsi con l'istituzione. A partire dal 29 giugno, ci saranno due settimane di riunione dei gruppi politici, che stabiliranno al loro interno incarichi e candidature. Il 14 luglio, primo appuntamento istituzionale: la nuova assemblea si riunisce in seduta plenaria a Strasburgo. Primo, importante punto all'ordine del giorno: elezione del nuovo Presidente del Parlamento.
Il cittadino sarà al centro del futuro Spazio europeo di libertà, sicurezza e giustizia
La Commissione europea ha adottato oggi due comunicazioni nelle quali analizza l'azione dell'Unione degli ultimi anni nel settore della giustizia e degli affari interni e presenta le priorità future: costruire un'Europa dei diritti, della giustizia e della sicurezza per i cittadini europei. Il cittadino sarà al centro del futuro "programma di Stoccolma", che il Parlamento europeo dovrà discutere e il Consiglio europeo adottare entro la fine dell’anno e che impernierà l'azione dell'Unione dei prossimi cinque anni su cittadinanza, giustizia, sicurezza, asilo e immigrazione.
"Nei prossimi anni l'azione dell'Unione europea dovrà tendere soprattutto a offrire al cittadino il miglior servizio possibile in uno spazio di libertà, sicurezza e giustizia", ha sottolineato il presidente della Commissione José Manuel Barroso. "È nostro obiettivo promuovere i diritti dei cittadini, facilitarne la vita di tutti i giorni e proteggerli, e per questo dobbiamo svolgere un’azione, a livello europeo, efficace e responsabile. La Commissione spera per l'appunto che questa sia la visione che si dibatterà in Consiglio e al Parlamento europeo in vista dell'adozione, da parte del Consiglio europeo del dicembre 2009, del nuovo programma di Stoccolma".
Il vicepresidente Jacques Barrot, responsabile del portafoglio Giustizia, libertà e sicurezza, ha dichiarato: "La libertà, la sicurezza e la giustizia sono i valori fondanti del modello europeo di società. Negli ultimi anni sono stati fatti grandi passi verso la creazione di uno spazio di libertà, sicurezza e giustizia. La priorità, adesso, è porre il cittadino al centro di questo progetto per dimostrare il valore specifico che apporta l'Unione europea in settori che toccano così da vicino la vita quotidiana di tutti."
Le priorità individuate dalla Commissione tengono conto degli ultimi sviluppi dello spazio di libertà, sicurezza e giustizia. Progressi e insegnamenti di questi ultimi cinque anni sono oggetto di un’attenta analisi nella comunicazione sulla valutazione del programma dell'Aia, giacché l'esperienza deve servire a raccogliere le importanti sfide che si impongono all'Unione.
Fonte: ec.europa.eu

Nessun commento:

Posta un commento