martedì 30 giugno 2009

Investimenti italiani in Turchia


Turbina made in Italy nell'impianto solare del Samar kibbutz - Si tratta di una microturbina ad altissima tecnologia da 100 kW che e' stata collocata sulla sommita' di una torre alta 30 metri, che nel caso del kibbutz Samar, e' stata disegnata dallo studio architetti Haim Dotan.
Nei primi due mesi del 2009 gli IDE nel Paese sono cresciuti del 53%. Più che raddoppiate negli ultimi 4 anni le imprese italiane in Turchia secondo i dati della Camera di Commercio italiana di Istanbul.
L’Italia va in controtendenza sul territorio turco. Mentre il resto del mondo riduce gli investimenti diretti esteri in Turchia, il nostro Paese nei primi due mesi del 2009 ha registrato IDE in crescita del 53% rispetto all’anno scorso, a quota 17,8 milioni di euro. Anche l’interscambio con Ankara si è rivelato positivo nel primo trimestre 2009, raggiungendo i 2,8 miliardi di euro. Segno che siamo sul percorso giusto e che il Piano Mediterraneo, da me inaugurato ieri qui ad Istanbul per identificare nuove opportunità di investimento nei Paesi della sponda sud del Mediterraneo, è la mossa giusta per dare una scossa al nostro export”. È quanto ha affermato Adolfo UrsoVice Ministro allo Sviluppo economico con delega al Commercio Estero, incontrando a Istanbul la comunità imprenditoriale italiana in un convegno dal titolo “Italia e Turchia: Paesi vicini per partnership strategiche”, organizzato dalla Camera di Commercio Italiana in Turchia di Istanbul, dall’Ambasciata e dal Consolato d’Italia in Turchia. Urso ha anche incontrato il Ministro turco per il Commercio Estero, Zafer Caðlayan.
La missione di Urso in Turchia, realizzata assieme a Ice e Simest, prevede inoltre un’attenzione particolare al tema della sostenibilità ambientale e delle energie rinnovabili, sul quale la CCIE di Istanbul sta conducendo un progetto insieme con la Camera di Commercio Italiana di Izmir e altre Camere di Commercio Italiane presenti in Europa e Sud America.
“Contribuire alla costituzione di cooperazioni bilaterali tra PMI italiane del settore ambiente ed energia e controparti turche è uno degli obiettivi principali del nostro Progetto in materia di sostenibilità ambientale – ha sottolineato Giuseppe Alberto Moggi, Presidente della Camera di Commercio Italiana in Turchia – molte, infatti, possono essere le opportunità per le imprese italiane derivanti dal processo di privatizzazione in atto nel comparto, promosso dal Market Regulatory Authority (EMRA) turco. L’incremento dell’attrattività del mercato turco è peraltro confermato dall’aumento del numero delle imprese italiane in Turchia, che dal 2004 ad oggi sono cresciute di oltre 290 unità, raggiungendo quota 696 imprese, ovvero il 3,2% del tessuto imprenditoriale totale, e uno stock che supera i 3,8 miliardi di euro”.
Nel 2008 l’Italia si è posizionata prima nella classifica dei paesi esteri che si sono aggiudicati il maggior numero di contratti banditi da amministrazioni pubbliche turche (7), con un valore di circa 626 milioni di euro (il 38% dell’intero ammontare assegnato alle imprese estere nel 2008), in crescita di 441 milioni di euro rispetto al 2007.

Nessun commento:

Posta un commento