
Non accenna ad attenuarsi il terremoto politico che, ormai da giorni, mette a dura prova la solidità delle fondamenta del centrodestra siciliano. Dopo l’azzeramento della Giunta regionale ad opera del presidente Raffaele Lombardo, nel Pdl, si è scatenato il finimondo.
La corrente che fa riferimento al sottosegretario Gianfranco Miccichè ha annunciato autosospensioni in massa dal partito, in risposta alla scelta dei vertici romani e isolani di sanzionare i tre assessori che hanno accettato di far parte del Lombardo-bis. SIRACUSA. Dalla provincia aretusea è arrivata notizia delle prime autosospensioni. Sono 58 gli esponenti politici, riconducibili all’assessore regionale al Turismo Titti Bufardeci, che hanno manifestato in questo modo il loro dissenso rispetto alla linea imposta dai generali. Tra di loro figurano assessori, consiglieri comunali e provinciali.
Anche il primo cittadino di Siracusa, Roberto Visentin, si è chiamato fuori dal partito.
Bagno di solidarietà, nell’Agrigentino, per l’assessore regionale al Bilancio, Michele Cimino. A Licata si è autosospeso il primo cittadino Angelo Graci. Secondo quanto riportato oggi dal Giornale di Sicilia seguiranno la sua falsa riga, tra gli altri, il sindaco di Burgio Vito Ferrandelli, quattro consiglieri comunali della città dei Templi e due assessori provinciali. Cimino, che ha annunciato una manifestazione dei fedelissimi di Miccichè, da tenersi a Roma per protestare contro il mancato arrivo dei fondi Fas, precisa tuttavia che il suo gruppo continuerà a fare campagna elettorale per il Pdl. Autosospensione in vista anche per gli uomini che fanno capo a Pippo Scalia e Luigi Gentile, i quali, in tutta la provincia, possono fare affidamento su circa 70 consiglieri comunali.
Fonte: Radiomosaici
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