sabato 4 luglio 2009

Cnaipic - Centro Nazionale per la protezione delle infrastrutture critiche

Prevenire e reprimere i crimini informatici indirizzati verso le infrastrutture critiche o di rilevanza nazionale, rispondere alle sfide di una criminalità sempre più agguerrita con strumenti sofisticati e competenze professionali qualificate. Questi gli obiettivi del Centro nazionale anticrimine informatico per la protezione delle infrastrutture critiche (Cnaipic), struttura operativa della polizia postale e delle comunicazioni, istituito con decreto del capo della Polizia il 7 agosto 2008 e inaugurata il 23 giugno 2009 dal ministro dell'Interno Maroni.
La minaccia di attacchi informatici su vasta scala che potrebbero compromettere il funzionamento di strutture nevralgiche di una nazione, non attiene più solo alla fantascienza, ma è una realtà concreta che impone ai governi di tutto il mondo vigilanza, conoscenza e strutture di difesa adeguate. Nel maggio 2007, l'Estonia, un paese dotato di una solida struttura informatica, ha subito un attacco informatico che ha reso irrangiugibili tutti i siti web governativi e le strutture ad essi connesse. Un attacco sferrato in rete potrebbe quindi compromettere servizi vitali per una nazione.
Struttura del Cnaipic Il Cnaipic è composto da due settori principali: uno operativo e uno tecnico - si avvale di tecnologie a elevato livello e di personale altamente qualificato e specializzato. Gli investigatori della polizia postale e delle comunicazioni sono da anni impegnati nel contrasto al cyber crime, cyber terrorismo e spionaggio industriale. La struttura organizzativa è stata ideata per soddisfare la domanda di sicurezza interna, in collaborazione con le aziende che utilizzano infrastrutture critiche nazionali, in una collaborazione pubblico-privato, e in collegamento con analoghe strutture internazionali.
All'interno dell'area di protezione dello Cnaipic rientreranno Ministeri, agenzie ed enti che operano nei settori dei rapporti internazionali, della sicurezza, della giustizia, della difesa, della finanza, delle comunicazioni, dei trasporti, dell'energia, dell'ambiente, della salute; ma anche la Banca d'Italia e tutte le società partecipate dallo Stato, dalle regioni e dai comuni con più di 500mila abitanti che operano nelle comunicazioni, nei trasporti, nell'energia, nella salute e delle acque.
Fonti di riferimento.
Direttiva europea 2008/114/CE sulle infrastutture critiche europee
Fonte: http://www.governo.it/
Quali siano le strutture critiche da proteggere è stato stabilito, nel gennaio 2008, da un decreto del ministero dell'Interno. All'interno dell'area di protezione dello Cnaipic rientreranno Ministeri, agenzie ed enti che operano nei settori dei rapporti internazionali, della sicurezza, della giustizia, della difesa, della finanza, delle comunicazioni, dei trasporti, dell'energia, dell'ambiente, della salute; ma anche la Banca d'Italia e tutte le società partecipate dallo Stato, dalle regioni e dai comuni con più di 500mila abitanti che operano nelle comunicazioni, nei trasporti, nell'energia, nella salute e delle acque. Inoltre lo Cnaipic proteggerà anche ogni altra istituzione, amministrazione, ente, persona giuridica pubblica o privata la cui attività, per ragioni di tutela dell'ordine e della sicurezza pubblica, sia riconosciuta di interesse nazionale dal Ministro dell'interno, anche su proposta dei prefetti e delle autorità provinciali di pubblica sicurezza. "Il decreto, nato per contrastare il terrorismo internazionale, poneva anche nel nostro ordinamento una specifica attenzione al problema della protezione delle infrastrutture critiche nazionali, Non solo in quanto assets strategici, ma quali elementi costituenti la spina dorsale del Paese", spiega Roberto Setola, segretario dell'Aiic, l'associazione degli esperti di infrastrutture critiche. "Per questo è importante che si sia giunti a costituire una struttura come lo Cnaipic, che ha il potere di monitorare e prevenire gli attacchi alle infrastrutture, senza dover aspettare di una denuncia per agire". Lo Cnaipic, infatti, beneficerà degli strumenti investigativi previsti per le attività di contrasto al terrorismo. Il che vuol dire, in parole povere, che il centro potrà - ad esempio - utilizzare intercettazioni di comunicazioni, anche telematiche ed informatiche, con finalità preventive. Ovvero, prima che l'attacco sia commesso. E le possibilità che ci si possa trovare di fronte a una simile eventualità non sono poche. Attacchi alle infrastrutture critiche informatizzate sono già avvenuti: ne sono un esempio i Titan Rains, nome in codice con cui si indicano gli attacchi che colpirono i computer di tutti gli Stati Uniti nel 2003. O l'ondata di assalti cibernetici su grande scala che subì l'Estonia nel 2007. E nel prossimo futuro episodi del genere potrebbero aumentare. Secondo il World Economic Forum, anzi, esiste una probabilità del 20% che le infrastrutture critiche subiscano attacchi terroristici nei prossimi 10 anni, con un costo economico globale di 250 miliardi di dollari.
Fonte - Repubblica

1 commento:

  1. forse come dice kaspersky,leader di una delle + grandi agenzie x la sicurezza informatica,ci vorrebbe una patente x navigare su internet, paragona le rete ad una strada dove la gente si muove infrangendo le regole e soprattutto restando impunito x tutto questo.sarebbe un primo tentativo di difendersi dal cybercrime

    http://www.loccidentale.it/articolo/mr.+kaspersky:+"una+patente+per+navigare+su+internet+contro+i+rischi+del+cybercrime".0087276

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