domenica 16 agosto 2009

L’inflazione torna ai livelli degli anni ‘60

A giugno il tasso di inflazione è sceso al +0,5% annuo rispetto al +0,9% registrato a maggio. Lo ha comunicato l’Istat, in base alla stima provvisoria. Su base mensile, i prezzi al consumo sono aumentati dello 0,1%.
Il tasso annuo è il più basso dal settembre 1968, quando si attestò al +0,4%.
L’inflazione acquisita per il 2009 (che si avrebbe, cioè, se si continuasse a registrare lo stesso livello rilevato a giugno), è pari al +0,7%. Sempre in base alla stima provvisoria, l’indice armonizzato dei prezzi al consumo (Ipca, che tiene conto anche di saldi, sconti e vendite promozionali) ha registrato a giugno una variazione di +0,2% rispetto a maggio e una variazione di +0,6% rispetto allo stesso mese del 2008. L’inflazione di fondo, al netto dell’energia e degli alimentari lavorati, si è invece attestata all’1,6% (dall’1,9% di maggio); lo stesso dato per l’inflazione al netto dei soli energetici.
Sulla base dei dati preliminari, gli aumenti congiunturali più significativi dell’indice per l’intera collettività si sono verificati per i capitoli Trasporti (+0,9%) e Ricreazione, spettacoli e cultura (+0,6%); variazioni nulle si sono registrate nei capitoli Bevande alcoliche e tabacchi e Istruzione.
Variazioni negative si sono verificate nei capitoli Comunicazioni (-1,2%), Servizi sanitari e spese per la salute (-0,5%), Prodotti alimentari e bevande analcoliche e Servizi ricettivi e di ristorazione (- 0,1% per entrambi).
Gli incrementi tendenziali più elevati si sono registrati nei capitoli Bevande alcoliche e tabacchi (+4,9%),
Altri beni e servizi (+2,4%) e Istruzione (+2,1%). Variazioni tendenziali negative nei capitoli Trasporti (-4%), Comunicazioni (-0,9%) e Abitazione, acqua, elettricità e combustibili (- 0,1%).
A maggio, l'inflazione italiana risulta superiore a quella dei Paesi dell'Area Euro; l'indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) scende a 0,8% (1,2% ad aprile), mentre nei paesi dell'Unione Monetaria i prezzi sono fermi (0%, a fronte del +0,6% di aprile). L'inflazione è inferiore alla media europea in Francia (-0,3%) e in Spagna (-0,9%).
Dall'analisi dei dati Istat (NIC), a maggio, risultano in aumento i prezzi di alcuni generi alimentari di prima necessità, come i pomodori, il riso, l'aceto, l'olio di mais ed il miele; si registrano, al contempo, significative riduzioni tendenziali dei prezzi degli apparecchi per la telefonia mobile, dell'olio di oliva e del burro.
Un'analisi di lungo periodo rivela che, negli ultimi cinque anni, il prezzo della pasta ha avuto una volatilità sensibilmente maggiore rispetto a quello del riso, presentando tassi di crescita anche del
30% nel corso del 2008, per poi ridiscendere intorno al 5% nel mese di maggio del corrente anno. Il prezzo del riso, al contrario, dopo essere salito a tassi prossimi al 13% negli ultimi mesi, pare ora avviarsi verso una fase di stabilità evidenziando, comunque, un aumento superiore a quello della pasta.
Rispetto all'ultimo trimestre del 2008, i consumi dei primi tre mesi del 2009 indicano una lieve ripresa riguardo ai beni non-durevoli ed ai servizi. Complessivamente, tuttavia, rispetto all'ultimo trimestre 2008, i consumi delle famiglie risultano diminuiti dello 0,8%. La diminuzione si concentra sui beni semi-durevoli (abbigliamento, calzature ecc.), -6,1%, mentre rallenta il calo dei beni durevoli (autoveicoli, elettrodomestici ecc), -3,6%.
Il clima di fiducia delle famiglie, rilevato dall'Isae, è in miglioramento. Il dato, al netto della componente stagionale e di quella irregolare, è aumentato in giugno di 0,4 punti su maggio e di 6,9 punti rispetto al minimo registrato a luglio 2008, collocandosi appena 5 decimi al di sotto della media degli ultimi quattro anni.
Il petrolio Brent è tornato a costare 70 dollari al barile, evidenziando una flessione di 70 dollari rispetto ai valori raggiunti a luglio 2008, ma una crescita di 30 dollari rispetto ad inizio 2009. Sul
mercato dei cambi, da maggio, si assiste a un consolidamento dell'euro rispetto al dollaro; il rapporto tra le due valute è tornato a quota 1,39 $/€, rispetto all'1,3 della seconda metà di aprile.
I dati di giugno confermano la crescita del prezzo industriale della benzina (0,509 €/lt. rispetto a 0,459 di maggio) e del gasolio (0,484 €/lt. dai 0,462 €/lt. di maggio); tali variazioni si traducono in una crescita del differenziale della benzina rispetto alla media UE, mentre è stabile lo stacco del gasolio.
La benzina alla pompa costa 1,288 €/lt. segnalando una flessione del 15% rispetto a giugno 2008; il gasolio al consumo costa 1,088 €/lt. (equivalente ad una flessione del 28% rispetto ad un anno fa).
L'andamento dei prezzi delle materie prime internazionali fornisce un segnale duplice, da un lato i
prezzi di molte commodities (alimentari, riso e metalli) hanno ripreso a crescere, circostanza che può essere interpretata come un segnale di ripresa della domanda; dall'altro alimentano l'insorgere di nuove tensioni inflazionistiche, per la possibile ricomparsa di una domanda di beni-rifugio degli investitori scoraggiati dalla volatilità dei mercati finanziari.

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