sabato 23 maggio 2009

SPC, La Rete Telematica Integrata Della P. A.

In diritto il termine amministrazione pubblica (o pubblica amministrazione) ha un duplice significato:
1) in senso oggettivo è una funzione pubblica (funzione amministrativa), consistente nell'attività volta alla cura degli interessi della collettività (interessi pubblici), predeterminati in sede di indirizzo politico;
2) in senso soggettivo è l'insieme dei soggetti che esercitano tale funzione.
L'aggettivo "pubblica" che qualifica il termine amministrazione fa capire che quest'ultimo ha di per sè un significato più ampio: in effetti qualsiasi persona o ente svolge attività volta alla cura dei propri interessi privati o di quelli della collettività di riferimento.

L'infrastruttura telematica della PA, la più grande in Italia e una tra le più ampie in Europa, ha visto il decollo alla fine del 2007. È attualmente gestita dal CNIPA su incarico del ministero della Pubblica Amministrazione e l'Innovazione. L'SPC" integra oltre 1 milione di telefoni e 550 mila computer della PA, permettendo loro lo scambio di informazioni di varie tipologie in modalità telematica." Il sistema offre una capacità di trasporto di 70 Gigabit/sec, più del doppio rispetto alla Rete Unitaria della Pubblica Amministrazione (RUPA), cui è subentrata, ed è predisposto per l'inserimento del VoIP e delle telecomunicazioni wireless. Si completa, inoltre, con la Rete Internazionale delle Pubbliche Amministrazioni (RIPA), che fornisce a livello internazionale servizi di connettività IP e di interoperabilità di base e – attraverso il collegamento con SPC – consente alle sedi estere la partecipazione ad applicazioni cooperative.
L'SPC è stato istituito dal Decreto Legislativo 28 febbraio 2005, n.42 ed è stato definito dall'art. 73 c. 2 del Decreto legislativo n. 82/2005 (CAD - Codice Amministrazione Digitale), integrato dal Decreto Legislativo 4 aprile 2006 n. 159, come "l'insieme di infrastrutture tecnologiche e di regole tecniche, per lo sviluppo, la condivisione, l'integrazione e la diffusione del patrimonio informativo e dei dati della pubblica amministrazione, necessarie per assicurare l'interoperabilità di base ed evoluta e la cooperazione applicativa dei sistemi informatici e dei flussi informativi, garantendo la sicurezza, la riservatezza delle informazioni, nonché la salvaguardia e l'autonomia del patrimonio informativo di ciascuna pubblica amministrazione". L'azione della PA deve essere esplicata in modo efficiente e appropriato affinchè l'interesse pubblico sia perseguito secondo criteri di speditezza, semplicità e trasparenza e con il minor sacrificio degli interessi particolari dei privati. Il principio ha assunto il nome di "efficienza" nell'ambito della legislazione della PA. È evidente anche il richiamo al "principio di semplificazione", che prevede istituti diretti a snellire e rendere più veloce l'azione amministrativa.
Ma il nucleo giuridico forte è rappresentato dal "principio di sussidiarietà", in base al quale le competenze amministrative devono essere attribuite agli enti più vicini ai cittadini, in modo da garantire una migliore efficacia dell'azione amministrativa. L'ente superiore deve poter esercitare solo le funzioni che l'ente sottoindicato non è in grado di esercitare in modo efficiente. Con l'SPC, la PA si presenta come un interlocutore unico per offrire a cittadini ed imprese un servizio completo. L'obiettivo è quello di evitare che l'informazione (dati e processi) venga duplicata sul web, ma risieda e sia di competenza delle PA preposte alla sua gestione. Gli organi della PA devono poter comunicare tra loro tramite un'architettura SOA (Service Oriented Architecture).
L'architettura tecnica dell'SPC è composta da 4 strati (layers):
Infrastruttura di comunicazione (SPC-CON), che fornisce servizi di trasporto dati wired e wireless, di fonia VoIP e di sicurezza con livelli garantiti di funzionalità e qualità;
SPC-COOP o SICA (Sistema di Interoperabilità e di Cooperazione Applicativa), con servizi di interoperabilità come posta elettronica e PEC, housing e hosting, gestione siti web, oltre a servizi di cooperazione applicativa che consentono lo sviluppo ed il funzionamento di applicazioni cooperanti;
Modello organizzativo (Coordinamento e gestione): una Commissione di coordinamento (art.79 D.Lgs 159/2006) ha compiti di indirizzo e coordinamento, regolazione e controllo. La Commissione cura la gestione strategica del sistema, è presieduta dal Presidente del CNIPA ed è formata da 17 componenti (incluso il Presidente), scelti tra persone di comprovata professionalità ed esperienza nel settore. Segue poi il Centro di Gestione SPC (CG-SPC), preposto alla gestione delle risorse, all'erogazione di servizi di sicurezza e al monitoraggio dei fornitori;
Organizzazione della Sicurezza (servizi di supporto: sicurezza, CERT, PKI, ecc.), che garantisce che gli scambi di informazioni e la cooperazione avvengano con idonei requisiti di sicurezza e riservatezza, in accordo col dettato del Codice dell'Amministrazione Digitale (CAD – D.Lgs. N. 82/2005).
Come cambia la PA italiana
Il SPC (Sistema Pubblico Connettività) intende assicurare l'integrazione dei procedimenti amministrativi coinvolgenti varie parti della PA nel processo interamminstrativo volto all'erogazione del servizio pubblico finale soddisfacente alla istanza del cittadino. In questo senso l'SPC eroga esso stesso un servizio consentendo la cooperazione delle varie amministrazioni. Il diritto amministrativo specifica che il procedimento amministrativo è da intendersi come un insieme di atti susseguenti e diversi, preordinati al perseguimento del medesimo fine. Distingue poi all'interno del procedimento 4 fasi:
Inizativa, che può essere su istanza dell'interessato o d'ufficio;
Istruttoria, per valutare gli interessi pubblici e privati coinvolti;
Decisione, che determina l'emissione di un provvedimento;
Integrativa, per un controllo di leggittimità del provvedimento.
Il provvedimento che la PA adotta al termine del procedimento deve assicurare la realizzazione dei "fini pubblici" che possono riguardare la sopravvivenza stessa della società come il conseguimento di migliori condizioni di vita dei cittadini. In questo senso l'SPC è un conduttore che garantisce l'accesso alla fruizione dei servizi pubblici. La tecnologia non può certo sostituirsi alla PA, assorbendone la sua "oggettività". La PA in senso oggettivo indica l'attività svolta dagli organi della PA ("soggettività") nell'interesse generale della collettività. Esistono quindi due concezioni di servizio pubblico: in senso soggettivo sono servizi pubblici tutti quei servizi erogati da soggetti pubblici, in senso oggettivo sono tutte quelle attività esercitate sotto il potere direttivo di un organo pubblico, indipendentemente dal fatto che a compierle sia un soggetto pubblico o privato.
Oggi gli Enti Locali non rispondono più ad un modello di Stato centralizzato, ma sono soggetti con una loro autonomia suggellata dal principio di sussidiarietà. Per l'SPC ciò rappresenta la sfida della flessibilità, intesa come adattabilità alla mutevolezza del quadro giuridico politico sia in termini soggettivi che oggettivi. Ma la nozione di servizio pubblico si plasma anche attorno a quella di Stato sociale, con particolar riguardo ai principi di eguaglianza sostanziale (art. 3 Cost.It) e di solidarietà (art. 4 Cost.It.). Entrambi concorrono a configuare il complesso dei servizi pubblici quale riflesso organizzativo dell'esercizio dei diritti sociali (Cofrancesco, "Principi di Diritto Amministrativo", 2006). Non è possibile assimilare il servizio pubblico ad un'attività privata imprenditoriale indirizzata a fini sociali: il legislatore italiano, accogliendo la concezione funzionale-oggettiva del servizio pubblico intende che l'attività in cui esso consiste si indirizza istituzionalmente al pubblico, mirando a soddisfare direttamente le esigenze della collettività
Per la selezione dei fornitori assegnatari di parti della fornitura dell'SPC è stato scelto lo strumento della "Licitazione privata n. 1/2005" bandita dal CNIPA. I fornitori assegnatari e tutti gli altri fornitori iscritti negli elenchi di cui all'art. 11 del D. Lgs. n. 42/2005 che abbiano aderito alle norme contrattuali e tecniche del SPC, devono erogare i servizi di connettività e sicurezza, realizzare la rete di interconnessione e relazionarsi con tutti i soggetti coinvolti nel SPC, secondo le regole stabilite nell'ambito del Sistema stesso. Nella licitazione privata è l'amministrazione a definire lo schema negoziale, per cui il privato non può negoziare i contenuti del contratto.
Concludendo, possiamo sostenere che l'SPC deve fronteggiare una complessità esterna costituita sia da individui che da associazioni. Il cittadino che chiede una prestazione vuole la massima semplicità procedurale. Motivo per cui l'obiettivo è quello di consentirgli di deve poter entrare in un ufficio virtuale che sia portale di accesso unico a tutti i servizi della PA.
Fonte: http://www.pubblicaamministrazione.net/







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