venerdì 1 maggio 2009

Tuttolomondo risponde alla Lettera Aperta

Al peggio non c’è fine…
Il segr. dir. generale - dott. Domenico Tuttolomondo, con l'articolo pubblicato sul periodoco L'Opinione n° 8 del 30/04/2009 che di seguito si riporta, dimostra di non avere inteso e soprattutto di non avere gradito, lo spirito ed il senso della lettera aperta che insieme al collega R.S.U. Leonardo Iemmola abbiamo recentemente inviato al Ministro Brunetta.

"Essendo tra i destinatari, seppure solo per conoscenza, di una “lettera aperta” che, per l’ampio contenuto, investe nella sua interezza la P.A. e chi la guida, sia politicamente che amministrativamente, non posso sottrarmi da esternare talune considerazioni per controdedurre, serenamente ma con severità, a tutta una serie di argomentazioni maldestre e raccogliticce che hanno il solo fine di inviare messaggi oscuri e larvate minacce, per presunti torti ricevuti quali, ad es., mancati avanzamenti di carriera (mansioni superiori, ecc.).
Entrambi gli autori della lettera che si riscontra, approfittando del ruolo sindacale che ricoprono (sottoscrivono la missiva come “componente R.S.U.”), hanno tentato di dare veste alle censure rappresentate quasi che fossero delle legittime lagnanze ma, in realtà, la loro mira era di preservare, insofferenti alle regole ed alla disciplina, la propria libertà di azione nei confronti di coloro che di tali mancati successi di carriera, a dir loro, sono gli autori.
Entrambi i soggetti, infatti, non svolgono la propria attività sindacale sereni e scevri da coinvolgimenti personali, ma cercano e trovano pretesti assumendo toni e livelli di forte conflittualità negativa nei confronti dei propri superiori gerarchici nel tentativo di utilizzarli come potere contrattuale.
In tale ottica, abusando della veste sindacale, si spingono ad assumere un linguaggio sopra le righe con atteggiamenti che vanno senz’altro deprecati perché incoerenti ed incompatibili con il comportamento dovuto dal dipendente pubblico. Le critiche mosse allo scrivente, come del resto anche quelle rivolte agli altri destinatari della “lettera aperta”, non trovano alcun riscontro attuale e risultano piuttosto destituite di ogni fondamento. A dire il vero, tali critiche sembrano avere il solo ed esclusivo fine di ricercare una visibilità che gli autori della lettera non riuscendo ad ottenere con una concreta e fattiva azione sindacale, tentano di conseguire attraverso gratuite ed immotivate doglianze che rischiano solo di danneggiare l’immagine di tanti che, diversamente dai firmatari della nota, svolgono il proprio ruolo e la propria funzione con grande impegno e professionalità.
Le inefficienze che, purtroppo, talvolta si verificano negli enti pubblici, non di rado sono da ricondurre ad atteggiamenti e comportamenti simili a quelli assunti nel caso in specie dai dipendenti G. Gabriele e L. Iemmola che, attraverso le loro strumentali ed immotivate critiche, alimentano il clima di conflittualità all’interno dell’Ente, distraendo le energie e le risorse della P.A. dallo scopo istituzionale consistente nel perseguimento del pubblico interesse.
In definitiva dunque, se veramente vogliono evitare che in futuro l’espressione “al peggio non c’è fine” possa essere riferita al comune di Mazara del Vallo, gli autori della “lettera aperta” dovrebbero abbandonare atteggiamenti pretestuosi e strumentali ai propri egoistici interessi, dedicando le proprie energie al proprio lavoro migliorandone il risultato. In caso contrario, infatti, non faranno altro che alimentare quel peggioramento che essi stessi lamentano."

segr. dir. gen. Domenico Tuttolomondo

L'articolo di per se non meriterebbe alcun commento, ma visto che oggi é 1° Maggio Giornata dei Lavoratori, forse possiamo concederci qualche sana riflessione...
Non il peggio, ma l’insipido e l’inutile…









Come vuole il Maestro, tu devi essere - ben inserito in questo mondo, nel quale ci tocca vivere, e in tutte le attività degli uomini - sale e luce. - Luce, che illumina le intelligenze e i cuori; sale, che dà il sapore e preserva dalla corruzione. Pertanto, se ti manca slancio apostolico, diventerai insipido e inutile, defrauderai gli altri e la tua vita sarà un'assurdità. (San Josemaría Escrivá - Forgia, 22).
Senza “sale” e “luce” si diventa insipidi ed inutili, si defraudano gli altri e la propria vita diventa un’assurdità… Sono le parole piene di carica morale di San Josemaría Escrivá, che esorta alla santificazione del lavoro.
E’ quello che torna alla mente leggendo l’articolo apparso sull’Opinione n. 8 del 30/04/2009 a firma del Segretario generale-direttore del Comune di Mazara del Vallo (dal 1° maggio “ex” poiché è migrato in un altro Ente dove speriamo che renda alla collettività un servizio migliore nella considerazione che è anche strapagato e sempre con denaro pubblico).
In quella lettera/articolo non c’è né “sale” né “luce”. Una lettera vuota, priva di qualsiasi contenuto che smentisca ciò che era stato denunciato nella lettera al Ministro Brunetta dal Titolo “al peggio non c’è fine”, nell’esclusivo interesse dei lavoratori e della buona azione amministrativa che tutti i cittadini hanno diritto di pretendere e difendere.
E d’altro canto nulla avrebbe potuto dire perché anche lui ha avuto la sua buona parte nello scrivere la storia di Mazara in questi ultimi cinque anni e nello scrivere il libro “bianco” ed il libro “nero” dei dipendenti comunali. Un libro “bianco” nel quale inserire i noti compiacenti o i noti fannulloni che, protetti dalla politica (e spesso purtroppo anche dai burocrati a quest’ultima asserviti) hanno avuto sempre vita facile ed il libro “nero” di chi, troppo impegnato a lavorare quotidianamente per sopperire alle “voragini del nulla” scavate dai primi e portare il più dignitosamente possibile avanti la macchina comunale, non ha il tempo e forse neanche la voglia di “strisciare” con i potenti per guadagnarsi un posto nel “libro bianco”, che gli consentirebbe sicuramente gli “introiti extra” anche in termini di una produttività inesistente ed indebitamente riconosciuta. D’altro canto, la prova di tali discriminazioni e pregiudizi emerge chiaramente laddove si osservi che sull’Opinione n° 6 del 30/03/2009 il Dott. Tuttolomondo fa un elogio ed un plauso (non si capisce bene perché…) al dipendente Dott. Vito Ingrande e sull’Opinione n. 8 del 30/04/2009 usa parole denigratorie nei nostri confronti solo per avere avuto il grave torto di svolgere “con responsabilità e coscienza” il nostro ruolo di R.S.U. Si badi bene che l’elogio viene rivolto al dott. Vito In grande che è un dipendente regionale che, non si sa per quale alchimia politica, è da decine d’anni in posizione di comando presso il Comune di Mazara ,“abusivamente” considerato che il “comando” è per sua natura assolutamente temporaneo. Ma il Dott. Vito Ingrande ha sempre lavorato nella “stanza dei bottoni” negli uffici della segreteria comunale , in stanza vicina a quella del Sindaco e della Sala Giunta e, guarda caso, è l’unico dipendente che non subisce provvedimenti di mobilità interna. Certo tutto questo avrà una spiegazione, logica o politica, ma ciò che può oggi interessare ai lavoratori di Mazara è solo il fatto che la sua permanenza al Comune di Mazara verosimilmente impedirà prospettive di carriera per i lavoratori poiché è stato verosimilmente violato l’art.36 del decreto legislativo n. 165 2001, come novellato dall’art. 3 comma 79 della Finanziaria 2008, che al comma 3 prevede che “le amministrazioni fanno fronte alle esigenze temporanee ed eccezionali attraverso l’assegnazione temporanea di personale di altre amministrazioni per un periodo non superiore a sei mesi, non rinnovabile” con la conseguenza prevista dal comma 6 cioè l’impossibilità di “effettuare assunzioni ad alcun titolo per il triennio successivo alla suddetta violazione”.
No, nelle parole del Direttore Generale non c’è proprio “luce” così come non c’è stata luce al Comune di Mazara.
Ma alle tenebre che avvolgono un’articolo inconcludente perché nulla dice , si aggiunge la assoluta mancanza di “sale”, quel sale che avrebbe dovuto avere un posto di primo piano nelle parole del più alto e “ meglio remunerato” burocrate comunale e che avrebbe potuto e dovuto (se solo ne avesse avuto la possibilità) controbattere le nostre affermazioni rassicurando i lavoratori del Comune di Mazara sulla piena legittimità e trasparenza dell’azione amministrativa e sulla risoluzione di tutte quelle gravi problematiche che già erano state evidenziate nel 2008 in sede ispettiva dal Dott. Tatò, nel corso di una ispezione da parte del Ministero Economia e Finanze..
E invece no…. Privo di “sale” e di “luce”, il dire del Dott. Tuttolomondo si fa scudo solo dell’arma della calunnia, finalizzata ancora una volta a gettare volutamente discredito, con affermazioni tanto vuote ed inutili quanto indimostrate ed indimostrabili, su noi che ancora una volta, per aver dato voce all’amarezza ed alla delusione dei lavoratori che ci onoriamo di rappresentare, siamo stati ormai da tempo ed irrevocabilmente scritti a caratteri cubitali nel “libro nero”.
D’altro canto lo stesso San Josemaría Escrivá dice che senza “sale” e senza “luce” si diventa insipidi ed inutili e si “defraudano” gli altri, ma dice pure che la conseguenza sarà solo “una vita assurda”.
Nell’augurare, invece, al dott. Tuttolomondo una vita piena di sale e di luce e priva di assurdità, non possiamo che confermare che la forza di scrivere e denunciare ci deriva dalla grande fiducia e solidarietà quotidianamente espressaci dal molti colleghi lavoratori e dalla consapevolezza che il ruolo di componente R.S.U. deputati alla tutela dei lavoratori ci consente e ci impone l’obbligo, pur nel totale rispetto del ruolo degli organi burocratici ed istituzionali, di porre in rilievo problematiche che laddove irrisolte peggioreranno ulteriormente il clima lavorativo del Comune di Mazara e se denunciate apertamente dal singolo lavoratore lo sottoporrebbero verosimilmente ad ulteriori prevedibili azioni … Il tutto nella speranza che tale ruolo non ci esponga ad azioni minatori, intimidatorie o punitive poiché “al peggio non c’è fine”.
In ogni caso la nostra vita resterà sempre piena di “sale” e di “luce” e non sarà mai un’assurdità perché alla fine basta solo un …pizzico di saggezza.

I Componenti R.S.U. Giuseppe Gabriele - Leonardo Iemmola

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