giovedì 17 settembre 2009

Le norme a catena e il processo all’infinito

Per il Thon ” Ogni attribuzione di diritti riposa su di un complesso sistema di imperativi, dei quali il successivo ha sempre per condizione la disobbedienza del precedente, ma l’ultimo quando sia trasgredito, rimane in ogni caso privo di conseguenze”. Ma è impossibile che una norma impotente acquisti valore solo per ciò che nel caso della sua trasgressione ad essa si connetta un’altra norma potente. Se è vero che una norma è giuridica solo se sanzionata, anche la norma che stabilisce la sanzione sarà giuridica solo se sanzionata.. si arriverà per forza al punto in cui vi sarà una norma sanzionatoria che non sarà a sua volta sanzionata. Quindi la norma primaria presuppone la secondaria, la quale è a sua volta primaria rispetto alla propria norma sanzionatoria che è secondaria rispetto a questa e terziaria rispetto alla prima..si arriva al punto in cui la norma è solo secondaria e non anche primaria.. cioè al punto in cui non si può procedere all’infinito, ma si arriverà ad una norma non sanzionata. Questa obiezione tende a dimostrare che la sanzione organizzata non può comprendere ogni norma.
Possiamo dire che la tesi di norme non sanzionate non importa rifiuto della tesi sanzionista,la quale si fonda sull’ordinamento preso nel complesso,inoltre abbiamo già detto che la sanzione implica la presenza di un’apparato coercitivo,il quale implica la presenza di potere di coazione che non può esser a sua volta costretto. Inoltre si fa comunque affidamento sull’adesione spontanea, e poi un’ordinamento con tutte le norme superiori sanzionate sarebbe basato unicamente sulla forza. Forza e consenso sono i due fondamenti del potere,e la presenza di norme superiori non-sanzionate rispecchia le situazioni storiche:le norme non sanzionate rappresentano quel minimo di consenso senza il quale nessuno stato potrebbe sopravvivere.

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