giovedì 17 settembre 2009

LA CONTRATTAZIONE DI SECONDO LIVELLO - NUOVO MODELLO CONTRATTUALE

Casta scorrere il testo dell’Accordo sulla riforma degli assetti contrattuali, sottoscritta lo scorso 15 aprile, per rendersi conto degli enormi spazi di partecipazione e di contrattazione che esso offre in materia di contrattazione aziendale o territoriale. Proprio alle Rsu viene offerto un ruolo centrale nelle future relazioni industriali e sindacali. Ne parliamo con Antonio Scolletta, di recente divenuto responsabile dell’Ufficio confederale delle Rsu/Rsa.
Qual è il primo obiettivo di questa fase per la Ugl?
“Sicuramente dobbiamo approfondire ogni singola questione sia tecnica che giuridica, così come sarà necessario mettere in rete le migliori prassi: dovremo, in altre parole, fare sistema.”
Quali sono le reazioni a caldo degli Rsu Ugl?
“Girando come sto facendo (a proposito, ringrazio gli amici di Torino, Milano, Genova, Bologna, Trento, Venezia e Latina per la calorosa accoglienza riservatami e per la massiccia partecipazione) ho colto i segni distintivi di una grande passione e di una forte determinazione a voler fare presto e bene. La tutela dell’occupazione, i miglioramenti economici, nuove ipotesi di welfare locale o aziendale e il rilancio della nostra economia passano anche - lo dico senza enfasi - attraverso la capacità di adempiere al nostro mandato con passione, determinazione, costanza d’impegno e con grande professionalità. Occorrerà metterci il cuore e il cervello, come ho avuto modo di dire durante i nostri incontri.”
In proposito segnaliamo che le forme di decontribuzione fiscale e contributiva che accompagnano il nuovo modello di contrattazione aziendale – che lega il premio variabile ad elementi che siano in grado di elevare la competitività delle nostre aziende – sono un ulteriore incentivo sia per i lavoratori che per le aziende. Al riguardo spero che risulterà utile una scheda sintetica che troverete in questa stessa sezione.
Che cosa cambia d’ora in poi?
“Con il nuovo modello negoziale muta il rapporto di forza tra lavoro e impresa e passa il principio, che dovrà divenire prassi in ogni segmento produttivo, secondo cui una parte della ricchezza prodotta in azienda grazie all’operosità, all’ingegno, e alla flessibilità di impiego del lavoratore, deve finire nelle tasche di quest’ultimo come salario aggiuntivo, nelle forme del premio variabile e/o di servizi di welfare (dagli asili nido, ai buoni spesa, dai ticket per i mezzi di trasporto, al contributo per le spese sanitarie). Il secondo livello di contrattazione, affidato alle Rsu e agli organismi territoriali dell’Ugl, è destinato a divenire il vero motore occupazionale e solidaristico anche per tutti quei lavoratori che, soprattutto in un momento di grave crisi economica e finanziaria come quello attuale, restano drammaticamente privi delle più elementari tutele. Spetta perciò a tutti noi rendere esigibili queste opportunità, negoziando le migliori condizioni contrattuali a livello aziendale o territoriale per migliorare le condizioni di vita e di lavoro dei lavoratori e delle lavoratrici che guardano all’Ugl come al sindacato del fare”.

Area delle Politiche Confederali Ugl
Ufficio per le RSU/RSA

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