domenica 27 dicembre 2009

Nuovo modello contrattuale - dopo la rifoma Brunetta

INCONTRO TRA IL MINISTRO BRUNETTA E I SINDACATI
In data 9 dicembre 2009 si è tenuto un incontro tra Il Ministro Brunetta e i sindacati.
Nel corso dell'incontro, il Ministro per la Pubblica Amministrazione e l'Innovazione ha illustrato le fasi delineate dall'accordo firmato nell'aprile scorso e i collegamenti di quest'ultimo con la riforma appena entrata in vigore. In particolare sono stati illustrati ai sindacati tutti gli adempimenti da porre in essere prima dell'avvio della nuova tornata contrattuale, che secondo il nuovo modello avrà una durata triennale 2010-2012. Nel disegno di legge finanziaria per il 2010, attualmente in discussione alla Camera, è contenuto un preciso impegno del Governo a individuare e a stanziare le ulteriori risorse per il rinnovo dei contratti del pubblico impiego una volta esaurite le fasi di implementazione della riforma del decreto legislativo n. 150 del 2009 ("Riforma Brunetta della Pubblica Amministrazione").
SCHEDA DI SINTESI
1. Adempimenti per la contrattazione richiesti dal decreto n. 50/2009 (dicembre 2009 - marzo 2010) Per la stipulazione dei nuovi contratti collettivi, occorrono alcuni adempimenti propedeutici, richiesti dal d.lgs. n. 150 del 2009, entrato in vigore il 16 novembre 2009:
- Il disegno di legge per la Finanziaria 2010, "nelle more della definizione del nuovo assetto contrattuale delle amministrazioni pubbliche, con particolare riferimento all'individuazione del numero ed alla composizione dei comparti di contrattazione," prevede lo stanziamento delle sole
risorse per l'indennità di vacanza contrattuale: 350 milioni di euro nel 2010, 571 nel 2011 e 892 nel 2012 per il Settore Stato (centrale);
- Inoltre, sempre nella Finanziaria, c'è l'impegno del Governo, una volta esaurite le fasi di cui sopra, a individuare e a stanziare le ulteriori risorse finanziarie per il rinnovo dei contratti 2010-2012, secondo il nuovo modello contrattuale;
- La formalizzazione dei nuovi comitati di settore che dovranno rendere all'Aran, tramite apposito atto di indirizzo quadro, le indicazioni ai fini della stipulazione dell'accordo quadro per la definizione dei nuovi comparti e aree di contrattazione che il decreto fissa rispettivamente nel numero di quattro;
- I comitati di settore sono ridotti dalla legge a tre: uno nell'ambito della Conferenza delle Regioni, che esercita, per uno dei comparti di contrattazione, le competenze per le Regioni, i relativi enti dipendenti, e le amministrazioni del Servizio sanitario nazionale; uno nell'ambito dell'ANCI, dell'UPI e dell'Unioncamere che esercita, per un altro dei comparti, le competenze per i dipendenti degli Enti locali, delle Camere di commercio e dei segretari comunali e provinciali; un terzo costituito dal Ministro per la pubblica amministrazione e l'innovazione, di concerto con il Ministro dell'economia e finanze, "sentite" le istanze rappresentative prima espressione degli autonomi comitati di settore (per il sistema scolastico il Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca; per le Agenzie fiscali, i direttori delle Agenzie fiscali; per le università, la CRUI; per gli enti di ricerca e gli enti pubblici non economici, le istanze rappresentative rispettivamente promosse dai presidenti degli stessi; per il CNEL il suo Presidente);
- Riorganizzazione dell'ARAN secondo le previsione del decreto legislativo 150 del 2009. Ricostituzione del Collegio di indirizzo e di controllo;
- La stipulazione con le organizzazioni sindacali degli accordi quadro sui comparti e sulle aree di contrattazione collettiva, che il nuovo decreto fissa in cifra fissa rispettivamente nel numero di quattro. L'accordo quadro, quindi, avrà il compito di definire quali amministrazioni rientrino nei singoli comparti ed aree di contrattazione, "ricompattando" i precedenti 12 comparti e le 8 aree di contrattazione collettiva, cui vanno aggiunte le cosiddette amministrazioni "monocomparto" che stipulavano autonomi contratti (ex art. 70, comma 4, del d.lgs. n. 165 del 2001, vecchio testo: si tratta di ENAC; CNIPA; CNEL; ASI ed Unioncamere) e che la legge riconduce analogamente ai quattro comparti ed aree;
- La predisposizione ed emanazione degli atti di indirizzo all'ARAN per ognuno dei nuovi comparti ed aree da parte degli stessi comitati di settore costituiti secondo la legge al fine di provvedere all'apertura dei negoziati relativi al triennio 2010-2012. A tale fase potrà essere data attuazione solo successivamente all'entrata in vigore dei predetti CCNQ (Contratti Collettivi Nazionali Quadro).
2. Nuovo modello contrattuale in vigore dal 2010-2012
L'intesa applicativa al pubblico impiego dell'Accordo quadro del 22 gennaio 2009 prevede:
- Due livelli contrattuali: il contratto nazionale e quello decentrato di amministrazione o, in alternativa, territoriale;
- Il collegamento tra la crescita retributiva degli stipendi dei dipendenti pubblici e la previsione
dell'indice IPCA al netto dei beni energetici importati;
- Una sessione di concertazione tra Governo e Sindacati nella quale valutare gli aumenti retributivi nel rispetto degli obiettivi e dei vincoli di finanza pubblica;
- Il ruolo fondamentale della valutazione, della trasparenza e della premialità del merito di
amministrazioni, dirigenti e dipendenti della contrattazione integrativa.
L’'accordo del nuovo modello contrattuale è stato firmato dal Governo e dalle Organizzazioni sindacali e si applica alle sole amministrazioni centrali. Il Governo ha sollecitato le regioni ed Enti
locali per la firma del nuovo modello al fine di estendere a tutte le amministrazioni pubbliche l'accordo.

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