domenica 27 dicembre 2009

L’ATTUAZIONE DELLE DISPOSIZONI - Riforma Brunetta

PROTOCOLLO D’INTESA
TRA
IL MINISTERO PER LA PUBBLICA
AMMINISTRAZIONE E L’INNOVAZIONE
E
L’ASSOCIAZIONE NAZIONALE
COMUNI ITALIANI (ANCI)
PER - LA VALORIZZAZIONE DEL MERITO E DELLA PRODUTTIVITA’ DEL LAVORO PUBBLICO LOCALE: L’ATTUAZIONE DELLE DISPOSIZONI DEL D.LGS. BRUNETTA NEI COMUNI
Il Ministro per la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione, di seguito anche “Ministro” e il Presidente dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI), d’ora innanzi congiuntamente definiti “le Parti” o, singolarmente, “la Parte”
VISTO
- il Decreto del Presidente della Repubblica 7 maggio 2008, con il quale il Prof. Renato Brunetta è stato nominato Ministro senza portafoglio;
- il Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 8 maggio 2008, con il quale al predetto Ministro senza portafoglio è stato conferito l'incarico per la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione ;
- il Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 13 giugno 2008, recante “Delega di funzioni del Presidente del Consiglio dei Ministri in materia di Pubblica Amministrazione e Innovazione al Ministro senza portafoglio On. Prof. Renato Brunetta”;
- l’articolo 15 della legge 7 agosto 1990, n. 241, che prevede la possibilità per le pubbliche amministrazioni di concludere tra loro accordi per disciplinare lo svolgimento in collaborazione di attività di interesse comune;
- l’articolo 8 del Decreto del Presidente della Repubblica 20 aprile 1994, n. 367, inerente le modalità di realizzazione di programmi comuni fra più amministrazioni;
- la Legge 4 marzo 2009 n. 15 recante "Delega al Governo finalizzata all'ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e alla efficienza e trasparenza delle pubbliche amministrazioni nonché disposizioni integrative delle funzioni attribuite al Consiglio nazionale dell'economia e
del lavoro e alla Corte dei conti."
- lo Schema di Decreto legislativo di attuazione della legge 4 marzo 2009 n.15 in materia di ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e di efficienza e trasparenza delle pubbliche amministrazioni, di seguito “Decreto”;
- le modifiche allo Schema di Decreto apportate nel corso della Conferenza Unificata del 29 luglio 2009;
- i protocolli d’intesa in materia di innovazione tecnologica e Pubblica Amministrazione stipulati tra il Ministro per la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione e l’ANCI, ovvero, alla data odierna, i protocolli d’intesa con i vari Comuni Italiani così come pubblicati sul sito del Ministero della Pubblica Amministrazione;
CONSIDERATO
- che il Ministro per la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione, è delegato ad esercitare funzioni di impulso e promozione delle politiche di innovazione volte a migliorare la qualità dei servizi pubblici verificandone l'efficienza, l'efficacia e l'economicità, anche realizzando programmi di sostegno all'innovazione nelle amministrazioni pubbliche, basati sullo sviluppo e la condivisione delle conoscenze e del capitale umano e sulla creazione di condizioni favorevoli ai processi di innovazione;
- che l’ANCI, come definito nello Statuto dell’Associazione, costituisce il sistema della rappresentanza di Comuni, Città Metropolitane ed enti di derivazione comunale e dunque assicura un’azione di servizio e di supporto diretto alle realtà locali che rappresenta;
- che la nuova normativa rende indispensabile nelle pubbliche amministrazioni un complesso processo di revisione del sistema dei controlli interni, dei sistemi di valutazione e misurazione della performances, nonché degli istituti di valorizzazione del merito e della produttività;
- che nelle amministrazioni locali l’attuazione delle disposizioni in materia di “Misurazione, valutazione e trasparenza della performance” (Titolo II) e in materia di “Merito e Premi” (Titolo III) recate dallo Schema di D. Lgs avviene mediante adeguamento dei propri ordinamenti ai relativi principi;
- che le amministrazioni locali, nell’ esercizio delle proprie potestà normative e regolamentari, dovranno adeguarsi entro il termine del 31 dicembre 2010 alle disposizioni recate dallo schema di Decreto legislativo secondo quanto previsto dall’art. 15 bis e dall’art. 30 bis del medesimo e
dovranno altresì adeguare, ai sensi dell’art. 63, comma 4 bis, i propri contratti decentrati al nuovo quadro normativo entro il 31 dicembre 2011;
- che, in virtù del disposto di cui all’art. 13, comma 1 bis, dello schema di D. Lgs la Commissione per la valutazione, la trasparenza e l’integrità delle amministrazioni pubbliche di cui allo stesso art. 13 esercita le proprie funzioni nei confronti delle autonomie locali previe definizione di Protocolli di collaborazione tra l’ANCI e la Commissione medesima;
TUTTO CIO’ PREMESSO E CONSIDERATO
SI CONVIENE E SI STIPULA QUANTO SEGUE
Le premesse di cui sopra costituiscono parte integrante e sostanziale del presente atto.
ART. 1 Finalità e obiettivi
Il presente Protocollo intende dettare linee di intervento finalizzate all’attuazione da parte dei Comuni dei contenuti del Decreto delegato attuativo della legge delega n. 15/2009, al fine di realizzare un’amministrazione più vicina al cittadino, efficiente ed aperta al confronto con gli attori sociali; nonché un’amministrazione permeata della cultura della trasparenza e dell’integrità. In particolare, l’attuazione delle disposizioni del Decreto dovrà condurre allo sviluppo di una cultura del merito e della valorizzazione della qualità del lavoro e della produttività, del singolo e dell’intera amministrazione, attraverso l’implementazione di adeguati sistemi di valutazione delle performances.
Con l’obiettivo di realizzare un adeguamento tempestivo ed efficace alle previsioni del provvedimento nonché coerente con le caratteristiche specifiche delle amministrazioni locali, è indispensabile una azione operativa – progettuale, organica e complessiva, realizzata attraverso un coordinamento tra l’ANCI ed il Dipartimento della Funzione Pubblica.
A tal fine, il Dipartimento della Funzione Pubblica, in attuazione dello stesso dettato normativo che assegna all’Associazione il compito di sottoscrive uno specifico Protocollo d’intesa con la Commissione nazionale di cui all’articolo 13, sostiene l’ANCI nello svolgimento di specifici compiti istituzionali finalizzati all’attivazione immediata del processo di adeguamento dei Comuni ai contenuti del Decreto.
In particolare il “Ministero per la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione” e l’ “ANCI” convengono di attuare il presente Protocollo implementando tre specifiche linee d’azione così definite.
1. Ridefinizione dei modelli di valutazione delle performances e Ranking dei Comuni Tale linea d’azione è dedicata alla definizione ed implementazione di un sistema sperimentale di misurazione e valutazione della performance dei Comuni ed alla definizione di un sistema di ranking fra gli Enti, nonché alla definizione di meccanismi di valutazione della performance individuale e organizzativa dei dirigenti e del personale.
Tale percorso:
- punta a definire un sistema di misurazione e valutazione della performance della pubblica amministrazione in cui sia fondamentale la rilevazione della qualità e quantità dei servizi erogati nonché la rilevazione dell’effettiva soddisfazione dei destinatari dell’attività e dei servizi;
- punta a definire, in via sperimentale, un set di indicatori e parametri oggettivi e misurabili che costituiscono la base per il ranking e che sono articolati per fasce demografiche;
- passa per una “certificazione” dei modelli elaborati;
- punta alla definizione di un sistema di definizione delle risorse destinate alla incentivazione della produttività presso ciascun ente agganciato alla classificazione dell’Ente nel sistema del ranking;
2. Orientamento e supporto metodologico nella fase di adeguamento degli assetti organizzativi Tale linea d’azione riguarda il sostegno ed il supporto alle amministrazioni nel processo di adeguamento delle proprie discipline ordinamentali al nuovo quadro normativo.
Tale percorso mira a fornire un supporto interpretativo e metodologico tempestivo e concreto alle amministrazioni, con particolare riferimento ai piccoli Enti, attraverso la individuazione di:
- modelli organizzativi e soluzioni procedurali coerenti con le specificità organizzative degli Enti e con le relative dimensioni demografiche;
- ipotesi applicative dei nuovi istituti di valorizzazione del merito e della produttività definiti nella normativa di riforma del lavoro pubblico che siano conformi alle caratteristiche specifiche delle amministrazioni locali;
3. Monitoraggio dell’attuazione degli adempimenti del Decreto La terza linea d’azione concerne il monitoraggio dell’attuazione da parte degli Enti delle disposizioni previste dal Decreto, secondo le modalità e nel rispetto della tempistica definita dalla norma.
In particolare, nell’ambito di questa linea si provvederà al monitoraggio delle attività poste in essere dagli Enti ed alla relativa raccolta di dati che siano omogenei e confrontabili.
ART. 2 - Modalità di attuazione/Fase sperimentale
Il presente Protocollo verrà attuato mediante la realizzazione di una prima fase di sperimentazione.
La sperimentazione è così articolata:
• definizione dei modelli di sistema di valutazione della performance omogenei ed integrati con gli strumenti di pianificazione delle attività e controllo dei risultati previsti dalla normativa di riferimento per i comuni.
• definizione del sistema di indicatori e parametri per il ranking dei Comuni;
• certificazione dei modelli da parte del Comitato di cui all’art. 5
• adozione operativa del modello di sistema di valutazione delle performances presso un campione di comuni;
• elaborazione da parte del Comitato di cui all’art. 5 della classificazione degli Enti partecipanti nel sistema di ranking
L’adesione alla sperimentazione avviene su base volontaria anche nel corso della realizzazione della stessa; i modelli e le procedure adottati dai Comuni che aderiscono alla sperimentazione sono considerati conformi alle disposizioni del Decreto secondo quanto previsto dall’art. 15 bis e 30 bis dello stesso.
La fase di sperimentazione si conclude entro il 31 dicembre 2010. Al termine, la Commissione di cui all’art. 4 provvederà a redigere una dettagliata Relazione in cui sono descritti gli esiti della sperimentazione stessa, i modelli di valutazione certificati e le relative modalità di implementazione.
ART. 3 - Modalità di attuazione/Fase a regime
Al termine della fase sperimentale, i modelli e le procedure certificati sono codificati nel Protocollo di cui all’articolo 13, comma 1 bis, del Decreto. La Commissione di cui all’art.4 provvede a diffondere l’applicazione dei modelli presso tutti i Comuni associati e al monitoraggio dell’applicazione degli stessi. A tal fine, può segnalare i casi di mancato adeguamento agli adempimenti previsti nel decreto alla Commissione nazionale per la valutazione di cui all’articolo 13 del Decreto, nonché al Comitato di vigilanza di cui all’articolo 5.
ART. 4 - Commissione Nazionale ANCI
E’ costituita presso l’ANCI una Commissione con il compito di gestire la fase di sperimentazione e di porre in essere le altre linee di azione indicate all’art. 1. In particolare, la Commissione provvederà:
• alla individuazione del campione di Enti che partecipano alla fase di sperimentazione;
• alla elaborazione dei modelli di valutazione della performance e dei modelli per il ranking dei Comuni;
• al coordinamento delle attività relative alla sperimentazione;
• al coordinamento delle attività di supporto agli Enti per l’adeguamento normativo e procedurale alle disposizioni del Decreto;
• alla raccolta dei dati relativi allo stato di attuazione presso gli Enti delle disposizioni del Decreto;
• alla predisposizione dello schema di Protocollo tra l’Anci e la Commissione di cui all’art. 13, comma 1 bis del Decreto, collaborando alla relativa implementazione;
Nello svolgimento di tali attività la Commissione si coordina con il Comitato di cui all’art. 5. A tal fine provvede all’invio dei modelli di valutazione e gestione della performance al Comitato per la relative certificazione e con cadenza almeno semestrale fornisce al Comitato report circa lo stato di avanzamento della fase di sperimentazione e delle attività di supporto alle amministrazioni locali nell’adeguamento dei propri ordinamenti.
La Commissione è costituita da un numero di componenti non superiore a 6. La Commissione può avvalersi di un supporto tecnico esterno.
Commissione centrale di cui all’art. 13 del Decreto. In particolare, collabora con la Commissione al fine di realizzare analisi comparative delle performances delle pubbliche amministrazioni e per la diffusione dei relativi dati; collabora altresì nella promozione di iniziative di confronto aperto con i cittadini, le imprese, le associazioni di categoria e nelle attività di diffusione delle best practices.
ART. 5 - Comitato di vigilanza
Per l’attuazione del presente Protocollo è costituito un Comitato di vigilanza composto da 1 membro designato dal Ministro per la Funzione Pubblica, 1 membro designato dalla Commissione centrale per la valutazione di cui all’art. 13 del Decreto, i restanti nominati tra i membri della Commissione di cui all’art 4, sino ad un numero massimo complessivo di componenti pari a 6. Il Comitato provvede:
- alla certificazione dei modelli di valutazione e del sistema di ranking fra i Comuni.
- alla individuazione dei criteri per la raccolta ed elaborazione dei dati da parte della Commissione di cui all’art. 4 relativi allo stato di adeguamento degli enti;
Il Comitato, inoltre, provvede all’invio, con cadenza semestrale, di una Relazione al Presidente dell’ANCI, al Ministro per la Funzione Pubblica e alla Conferenza Stato Città di cui al D.Lgs 28 agosto 1997, n. 281 in cui saranno sintetizzate le risultanze del monitoraggio dello stato di avanzamento dell’adeguamento delle amministrazioni locali.
ART. 6 - Risorse e Durata
Per l’attuazione del programma di interventi oggetto del presente Protocollo si rovvederà in parte con risorse appositamente stanziate dal Dipartimento della Funzione Pubblica.
Il presente Protocollo avrà durata sino al 31 dicembre 2012. Le parti si riservano di concordare appositi rinnovi.
Roma, 9 ottobre 2009
IL MINISTRO
PER LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
E L’INNOVAZIONE
Renato Brunetta
IL PRESIDENTE
DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE
COMUNI ITALIANI
Sergio Chiamparino

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