lunedì 30 agosto 2010

E’ incostituzionale? la soppressione dell'Agenzia Autonoma dei Segretari

L’art. 7, commi 31 ter – 31 octies, della Legge 30 luglio 2010 n. 122, che ha convertito in legge, con modificazioni, il Decreto Legge 31 maggio 2010 n. 78 “Misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitività economica”, ha disposto la soppressione dell'Agenzia Autonoma per la Gestione dell'Albo dei Segretari Comunali e Provinciali, istituita dall'articolo 102 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267 cosicché il Ministro dell'interno succede a titolo universale alla predetta Agenzia e le risorse strumentali e di personale ivi in servizio, comprensivo del fondo di cassa, sono trasferite al Ministero medesimo.
La continuità amministrativa del servizio viene assicurata dagli uffici e dal personale "ex Ages". Il Signor Prefetto del Capolugo della Regione di competenza, come da disposizione Ministero dell'Interno n. 7116/M/1(7) uff. Affari territoriali del 31/07/2010, succede alle competenze dell'ex CdA della Sezione.
Il contributo a carico delle Amministrazioni provinciali e dei Comuni previsto dal comma 5 dell'articolo 102 del citato decreto legislativo 267 del 2000 è soppresso dal 1º gennaio 2011.
Il Ministero dell’Interno, con D. M. 31 luglio 2010, ha disposto l’istituzione di un’apposita unità di missione nell’ambito del Gabinetto del Ministro con il compito di provvedere entro il 31 agosto 2010 alla ricognizione della situazione patrimoniale e finanziaria nonché delle complessive risorse di personale dell’Agenzia stessa e delle relative sezioni regionali.
Sul territorio l’unità di missione si raccorda con i Prefetti dei capoluoghi di regione che a livello territoriale succedono, avvalendosi dei relativi uffici e personale, ai soppressi Consigli di amministrazione delle sezioni regionali dell’Agenzia.
L’unità di missione, cui faranno direttamente capo le attività gestionali dei soppressi organi dell’Agenzia è presieduta dal Prefetto dott. Umberto Cimmino ed è composta da cinque Dirigenti dei Ministeri dell’Interno, dell’Economia, e della Pubblica Amministrazione e Innovazione
E’ bene ricordare che l’Agenzia venne istituita dalla riforma Bassanini con la Legge 127/1997, che riformò lo status dei segretari attraverso la soppressione del parere preventivo di legittimità del segretario sulle proposte di deliberazione e la costituzione dell’Agenzia autonoma, che avrebbe gestito invece del Ministero dell’interno il rapporto di lavoro dei segretari comunali e provinciali, così eliminando la dipendenza diretta dei segretari dalle Prefetture e rafforzando la dipendenza funzionale da sindaci e presidenti di provincia.
Durante i dodici anni di funzionamento dell'Agenzia dei segretari è stata introdotta un'importante riforma costituzionale, quella del Titolo V, che ha rafforzato a livello costituzionale l'autonomia organizzativa degli enti locali e la loro potestà regolamentare ( l.cost. 3/2001). Di seguito una elaborata e complessa giurisprudenza costituzionale ha stabilito che se da un lato le leggi dello Stato - sull'onda della "consueta" emergenza dei conti pubblici - potevano imporre limiti all'autonomia finanziaria delle amministrazioni territoriali ovvero l'obbligo di raggiungere determinati obiettivi finanziari, come nel caso del Patto di stabilità, dall'altro lato lo Stato non poteva dettare specifiche limitazioni su particolari voci di spesa, come quelle sul personale, in modo da comprimere eccessivamente l'autonomia organizzativa di enti territoriali, come le Regioni. Non c’è da stupirsi, perciò, che prima o poi la Corte costituzionale sia chiamata ad esprimersi sui profili di costituzionalità della riforma de quo. Non dimentichiamo che in forza dell'art. 5 della Costituzione «la Repubblica adegua i principi ed i metodi della sua legislazione alle esigenze dell'autonomia e del decentramento» Mi chiedo se si stia andando nel giusto senso!
Nell’ultimo decennio i segretari comunali e provinciali, sono stati investiti in pieno dal sistema di spoil system ed hanno compiuto uno sforzo significativo per adeguare la propria professionalità al fabbisogno di managerialità delle amministrazioni locali e sono diventati una categoria all'avanguardia dei processi di modernizzazione del lavoro pubblico.
Resta interamente da capire l’evoluzione normativa sullo status dei segretari comunali e provinciali e se su di essa può influire la soppressione dell’Agenzia oppure se quest’ultima scelta del legislatore resterà ininfluente e dettata esclusivamente dallo scopo di tagliare i costi della struttura.

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