domenica 31 maggio 2009

Spesa per il personale - CORTE DEI CONTI

CORTE DEI CONTI, PIEMONTE - PARERE 13 maggio 2009, n. 18/2009/PAR La Sezione Regionale di Controllo per il Piemonte, nell’adunanza del 12 maggio 2009Visto l’art. 100, comma 2, della Costituzione;Visto il testo unico delle leggi sulla Corte dei conti, approvato con Regio Decreto 12 luglio 1934, n. 1214 e successive modificazioni;Vista la legge 14 gennaio 1994, n. 20, recante disposizioni in materia di giurisdizione e controllo della Corte dei conti; Visto il Regolamento per l’organizzazione delle funzioni di controllo della Corte dei conti, con il quale è stata istituita in ogni Regione ad autonomia ordinaria una Sezione Regionale di controllo, deliberato dalle Sezioni Riunite in data 16 giugno 2000 e successive modificazioni;Vista la legge 5 giugno 2003, n. 131, recante disposizioni per l’adeguamento dell’ordinamento della Repubblica alla Legge costituzionale 18 ottobre 2001, n. 3, ed in particolare l’art. 7, comma 8;Vista la deliberazione della Sezione delle Autonomie approvata nell’adunanza del 27 aprile 2004 avente ad oggetto indirizzi e criteri generali per l’esercizio dell’attività consultiva;Vista la richiesta proveniente dal Comune di Arona, n.9757 dell’11 marzo 2009, pervenuta il 16 marzo successivo, recante quesiti in materia di spesa per il personale; Vista l’Ordinanza n.20/PAR/2009, con la quale il Presidente di questa Sezione di controllo ha convocato la Sezione per l’odierna seduta e ha nominato relatore il Referendario Dott. Walter Berruti;Udito il relatore;Ritenuto in FATTOIl Comune, con nota a firma del suo Sindaco, ha formulato una richiesta di parere, ai sensi dell’articolo 7, comma 8, della L. n.131/2003, recante quesiti in materia di spesa per il personale. In particolare, il Comune istante, richiamati gli artt.3, comma 120 L. n.244/2007, 1 comma 557 L. n.296/2006, art.76, comma 5 D.L. n.112/2008, chiede di sapere, in sostanza, se bene si è inteso, come sia disciplinata e a quale parametro vada commisurata la spesa per il personale per il 2009, nonché se vi siano limiti temporali all’applicazione della risultante disciplina. MOTIVI DELLA DECISIONELa funzione consultiva delle Sezioni regionali di controllo della Corte dei conti è prevista dall’art.7, comma 8, della Legge n.131 del 2003 che, innovando nel sistema delle tradizionali funzioni della Corte dei conti, dispone che le regioni, i comuni, le province e le città metropolitane possano chiedere alle Sezioni regionali di controllo della Corte dei conti pareri in materia di contabilità pubblica. 1. Preliminarmente occorre verificare la sussistenza del requisito soggettivo e di quello oggettivo.1.1. La legittimazione a richiedere pareri è dei soli enti previsti dalla citata L. n.131/2003.La richiesta di parere in esame è stata formalizzata dal sindaco del Comune richiedente.Sotto il profilo soggettivo, dunque, essa è ammissibile.1.2. I pareri sono previsti, dalla L. n. 131/2003, esclusivamente nella materia della contabilità pubblica.L’ambito oggettivo di tale locuzione, in conformità a quanto stabilito dalle Sezioni Autonomie nel citato atto di indirizzo del 27 aprile 2004, nonché, da ultimo, nella deliberazione n.5/2006, deve ritenersi riferito alla “attività finanziaria che precede o che segue i distinti interventi di settore, ricomprendendo, in particolare, la disciplina dei bilanci e i relativi equilibri, l’acquisizione delle entrate, l’organizzazione finanziaria-contabile, la disciplina del patrimonio, la gestione delle spese, l’indebitamento, la rendicontazione e i relativi controlli”.Come precisato nei citati atti d’indirizzo, possono rientrare nella funzione consultiva della Corte dei Conti le sole richieste di parere volte ad ottenere un esame da un punto di vista astratto e su temi di carattere generale. La richiesta di parere in esame, avendo a oggetto aspetti strettamente connessi alla sana e corretta gestione finanziaria dell’ente richiedente, appare attinente alla materia della contabilità pubblica.Il Collegio, tuttavia, può esaminarla solo in via generale e astratta. Viene dunque presa in esame la sola disciplina rilevante in materia, restando all’Amministrazione ogni valutazione sull’attività gestionale.Nei limiti di cui sopra la richiesta è ammissibile anche dal punto di vista oggettivo.2. Nel merito. L’articolo 1, comma 557 della legge 27 dicembre 2006, n.296 (finanziaria per il 2007), come modificato dall’art.3, comma 120, della L. 24 dicembre 2007 n.244, ha ricondotto le spese di personale all'interno del più ampio obiettivo del rispetto del patto di stabilità interno. Infatti, per gli enti locali con popolazione superiore a cinquemila abitanti, si collega espressamente l’obiettivo di riduzione della spesa del personale, agli obiettivi di finanza pubblica fissati per l’osservanza del patto di stabilità interno.La predetta norma prevede quindi che, a decorrere dall’esercizio 2007, gli enti sottoposti al patto di stabilità interno assicurino la riduzione della spesa del personale, garantendo il contenimento della dinamica retributiva ed occupazionale, anche attraverso la razionalizzazione delle strutture burocratiche e amministrative.In materia di spese per il personale degli enti locali e di programma di assunzioni per il 2009, questa Sezione si è già espressa con parere (3 dicembre 2008 n.37), che qui, per la parte d’interesse, s’intende confermare, evidenziando il dovere dell’ente locale, scaturente dalla surriferita disciplina, di adottare ogni misura idonea a garantire il contenimento della spesa del personale, utilizzando come parametro le voci di spesa dell’esercizio precedente.Sulle voci di spesa da considerare a tali fini sono state emanate istruzioni della Ragioneria Generale dello Stato con circolare del 17 febbraio 2006 n.9 e, da ultimo, con nota del 31 marzo 2008 n. 34748.L’articolo 3, comma 120, della L. 24 dicembre 2007, n.244 (legge finanziaria 2008), ha novellato il citato comma 557 della L. n.296/2006, prevedendo la possibilità di deroga come segue:“Eventuali deroghe ai sensi dell’articolo 19, comma 8, della legge 28 dicembre 2001, n.448, fermi restando i vincoli fissati dal patto di stabilità per l’esercizio in corso, devono comunque assicurare il rispetto delle seguenti ulteriori condizioni:a) che l’ente abbia rispettato il patto di stabilità nell’ultimo triennio;b) che il volume complessivo della spesa per il personale in servizio non sia superiore al parametro obiettivo valido ai fini dell’accertamento della condizione di ente strutturalmente deficitario;c) che il rapporto medio tra dipendenti in servizio e popolazione residente non superi quello determinato per gli enti in condizioni di dissesto.”In forza del richiamo all’art.19, comma 8, della L. n.448/2001, (disapplicato nel 2007 per l’inderogabilità dell’obbligo originariamente sancito all’articolo 1, comma 557, della finanziaria per il 2007, e tornato in vigore per il 2008), i documenti di programmazione del fabbisogno di personale devono essere improntati al rispetto del principio di riduzione complessiva della spesa. In secondo luogo, eventuali deroghe a tale principio debbano essere analiticamente motivate.Inoltre, per quanto disposto dall’articolo 3, comma 120 della finanziaria per il 2008, tali eventuali deroghe devono rispettare le ulteriori condizioni, espressamente elencate alle lettere a) b) e c) dello stesso comma, nonché, in ogni caso, “i vincoli fissati dal patto di stabilità per l’anno in corso”.Con la finanziaria per il 2008, il legislatore ha dunque regolamentato nuovamente la materia delle spese per il personale degli enti soggetti al patto di stabilità, facendo comunque riferimento, attraverso il rinvio all’articolo 19, comma 8, della L. n.488/2001, al principio di riduzione complessiva della spesa (cui devono essere improntati i documenti di programmazione del fabbisogno del personale), e consentendo deroghe motivate, nel rispetto dei vincoli fissati dal patto di stabilità per l’anno in corso, nonché di ulteriori condizioni vincolanti espressamente previste, da considerarsi cumulative e non alternative tra loro.Il quadro normativo appena delineato è stato arricchito dalle previsioni contenute nel D.L. 25 giugno 2008, n.112 (recante Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria), convertito con modificazioni dalla legge 6 agosto 2008, n.133, e di cui occorre tener conto.In primo luogo, l’art.76 comma 1, ha ulteriormente modificato l’art.1, comma 557, della L. n.296/2006, ampliando il concetto stesso di spesa di personale; si precisa infatti che “costituiscono spese di personale anche quelle sostenute per i rapporti di collaborazione continuata e continuativa, per la somministrazione di lavoro, per il personale di cui all'articolo 110 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n.267, nonché per tutti i soggetti a vario titolo utilizzati, senza estinzione del rapporto di pubblico impiego, in strutture e organismi variamente denominati partecipati o comunque facenti capo all'ente”.Il comma 5 dello stesso articolo, poi, in aggiunta all’obbligo di contenimento delle spese di personale, prevede l’obbligo di riduzione dell'incidenza percentuale di tali spese rispetto al complesso delle spese correnti, con prioritaria attenzione per le dinamiche di crescita della spesa per la contrattazione integrativa. Infine, occorre richiamare la disciplina sui limiti alle assunzioni di personale, anch’essa novellata dal citato D.L. n.112 /2008.Tale decreto ha, infatti, introdotto due ipotesi di blocco totale delle assunzioni: all’art. 76 comma 4, si dispone che “in caso di mancato rispetto del patto di stabilità interno nell'esercizio precedente è fatto divieto agli enti di procedere ad assunzioni di personale a qualsiasi titolo, con qualsivoglia tipologia contrattuale, ivi compresi i rapporti di collaborazione continuata e continuativa e di somministrazione, anche con riferimento ai processi di stabilizzazione in atto. È fatto altresì divieto agli enti di stipulare contratti di servizio con soggetti privati che si configurino come elusivi della presente disposizione”; all’art.76, comma 7, “è fatto divieto agli enti nei quali l'incidenza delle spese di personale è pari o superiore al 50% delle spese correnti di procedere ad assunzioni di personale a qualsiasi titolo e con qualsivoglia tipologia contrattuale”, almeno fino all’emanazione del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri previsto al comma 6 dello stesso articolo, con cui saranno definiti “parametri e criteri di virtuosità, con correlati obiettivi differenziati di risparmio, tenuto conto delle dimensioni demografiche degli enti, delle percentuali di incidenza delle spese di personale attualmente esistenti rispetto alla spesa corrente e dell'andamento di tale tipologia di spesa nel quinquennio precedente”.L’applicazione di tale ultima norma è quindi espressamente limitata sino all’emanazione del D.P.C.M. ivi previsto.P.Q.M.Nelle su estese osservazioni è il parere di questa Sezione. Copia del parere sarà trasmessa a cura del Direttore della Segreteria all’Amministrazione che ne ha fatto richiesta.Così deliberato in Torino nella camera di consiglio del 12 maggio 2009. Depositato in Segreteria il 13 maggio 2009

Sicilia, il coordinamento Pdl sospende Cimino, Bufardeci e Gentile

Sicilia, il coordinamento Pdl sospende Cimino, Bufardeci e Gentile
Il Comitato di coordinamento nazionale del Pdl, composto dal sen. Sandro Bondi, dall'on. Ignazio La Russa, e dall'on. Denis Verdini, ha sospeso in via cautelativa dal Movimento e ai sensi dell'articolo 48 dello statuto, i deputati siciliani Gianfranco Bufardeci, Michele Cimino e Luigi Gentile. Lo rende noto un comunicato.
Il provvedimento di sospensione viene motivato da un comunicato:
"Vista la nota dei Coordinatori regionali della Sicilia, on. Giuseppe Castiglione e sen. Domenico Nania, in cui si segnala l'adesione dei tre deputati siciliani alla nuova Giunta regionale siciliana, contrariamente all'invito proveniente dalla sede nazionale e da quella regionale del partito di non aderire e di rinviare ogni decisione a dopo le elezioni europee; Considerata la particolare delicatezza del momento, la gravità del loro comportamento e l'urgenza di dare una risposta anche per il disorientamento provocato nel partito a pochi giorni dalle elezioni; Considerato che anche dopo l'adesione i tre deputati non hanno dato risposta all'invito del partito di sciogliere ogni eventuale riserva e di rinunciare di far parte dell'annunciata giunta dell'on. Lombardo; Preso atto che i tre deputati non seguono le direttive provenienti sia dal Comitato di Coordinamento Nazionale, sia dai coordinatori regionali".
"Continuerò a lavorare con lealtà per il Pdl e a fare campagna elettorale per il nostro presidente Silvio Berlusconi e per il candidato Nino Strano" ha detto Luigi Gentile. "Ho appreso di essere stato sospeso da Ignazio La Russa, che mi ha telefonato - aggiunge Gentile - E' stato garbato: per quanto mi riguarda proseguirò nel fare il mio dovere per il partito".
Fonte “Siciliainformazione”
Botta e Risposta
Ma a scatenare le ire del leader del Movimento per l’Autonomia e governatore della Regione Sicilia, è quello scatto in avanti compiuto dal Pdl nelle aule parlamentari di Roma. Al Senato è stato presentato infatti dal Popolo della Libertà, un disegno di legge di riforma costituzionale, a firma Maurizio Gasparri, che modifica l'articolo 10 dello statuto della Regione Sicilia.
Questo testo prevede che, in caso di violazione del patto programmatico con gli elettori o di ribaltone, il governatore possa essere sfiduciato e sostituito con uno nuovo eletto dall'Assemblea, sempre nell'ambito della coalizione che ha ottenuto la maggioranza alle elezioni.
Com’è ovvio, le reazioni degli autonomisti e dei loro alleati alle prossime elezioni europee non si fanno attendere. Per l’Mpa, il senatore Giovanni Pistorio afferma: “E' un ddl di gravità inaudita, una cosa indegna in termini di logica e buon senso”, mentre Francesco Storace, leader de La Destra, in lista per il 6 e 7 giugno con Lombardo, rincara: “presto verrà depenalizzato l’omicidio del presidente della Regione”.
Un disegno di legge al Senato contro Lombardo
E lo scontro interno alla maggioranza, per quanto riguarda la Sicilia, è al calor bianco. Un disegno di legge di riforma dello Statuto autonomista siciliano è stato presentato, infatti, dal gruppo del Popolo della Libertà al Senato, per una riforma costituzionale che modifica l'articolo 10 dello statuto della Regione Sicilia.
Il primo firmatario è il presidente del gruppo, Maurizio Gasparri, ma ci sono anche le firme del vicepresidente vicario, Gaetano Quagliariello, e del presidente della commissione Affari costituzionali, Carlo Vizzini.
Il ddl prevede che, in caso di violazione del patto programmatico con gli elettori o di trasformazione della maggioranza che sostiene il governo, quest'ultimo possa essere sfiduciato e sostituito con un nuovo presidente eletto dall'Assemblea, nell'ambito della coalizione che ha ottenuto la maggioranza alle elezioni.
La reazione degli uomini di Lombardo: "gravità inaudita"
"Inaudita gravità": queste le prime parole del senatore Giovanni Pistorio, dell'Mpa. "E' una cosa indegna in termini di logica e buon senso".
Francesco Storace, leader della Destra - che alle prossime europee si presenta in una lista costruita insieme a Lombardo - ha affermato, con pesante sarcasmo, che "presto verrà depenalizzato l'omicidio del presidente della Regione".
Arturo Iannaccone, responsabile del dipartimento Welfare e Sanità dell'Mpa, ha criticato il disegno di legge: "La presentazione del ddl anti-Lombardo segnala una scarsa sensibilità istituzionale da parte del Pdl ed è un inquietante avvertimento per cui chiediamo l'intervento del capo dello Stato". La battaglia come detto però, si gioca su più fronti, e così il Pdl ha già presentato al Senato, con le firme del capogruppo Maurizio Gasparri, del vice Gaetano Quagliariello e dal presidente della commissione Affari costituzionali Carlo Vizzini, un disegno di legge costituzionale che modifica lo statuto della Regione Sicilia, attraverso l’introduzione della “Sfiducia costruttiva”, ovvero elezione di un nuovo presidente della Giunta regionale espressione della stessa maggioranza uscita dal voto. Il testo del ddl prevede che "una sola volta nel corso della legislatura l'Assemblea regionale può approvare una mozione di sfiducia, che determina la decadenza dalla carica del presidente della Regione e degli assessori, nonche' l'elezione a presidente della personalita' indicata dalla mozione medesima, scelta tra gli appartenenti all'Assemblea. La mozione deve essere sottoscritta dalla metà più uno dei deputati appartenenti alla maggioranza che ha eletto il presidente della Regione, deve essere votata decorsi tre giorni dalla presentazione e approvata a maggioranza assoluta dai deputati eletti nelle liste collegate al candidato eletto presidente della Regione".Così si tenterà di cambiare le carte in tavola a Roma, visto che è praticamente impossibile che 46 deputati regionali decidano di dimettersi perdendo indennità e pensione (serve la metà del mandato). Lombardo appare deciso più che mai ad andare avanti, anche se il suo governo potrebbe finire muro contro muro con l’Assemblea Regionale. Con il risultato di un’irrimediabile immobilismo.Impossibile non tornare, anche solo per un attimo, sulla posizione dell’Udc. I centristi si sono sentiti traditi da Lombardo e soprattutto Totò Cuffaro, che stamattina ha dichiarato: “Vuole tutto, paralizzerà la Regione". Una situazione, quella dell’uscita del partito di Casini, che probabilmente porterà i crociati all’opposizione all’Ars, ma c’è il rischio che vadano a rompersi anche diverse alleanze locali determinate sulla base degli accordi elettorali dello scorso anno. Nessuna alleanza ha invece in mente oggi il Pd, nonostante il governo a “geometrie variabili” più volte tirato in ballo da Lombardo negli ultimi mesi. Il Partito Democratico starà all’opposizione, a ribadirlo anche l’attuale segretario Dario Franceschini.In conclusione una nota per la nostra provincia. Ancora una volta fuori dalla giunta. I motivi sembrano ancora una volta essere di tipo politico, anche se il sindaco Giuseppe Buzzanca ha parlato di “intelligenze, risorse, capacita' ed esperienza dei messinesi ignorate”. L’unica possibilità l’avrebbe l’ex assessore al Lavoro Santi Formica, che potrebbe rientrare, pace tra Pdl ed Mpa permettendo, attraverso uno dei tre posti lasciati liberi. Oltre al possibile inserimento di Mario Centorrino nella squadra di super-esperti annunciata da Lombardo. Domani mattina il governatore arriverà in città, in Fiera. Magari sarà l’occasione per conoscere i perché di questa scelta

venerdì 29 maggio 2009

Il Lombardo BIS


Il presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo, ha presentato la nuova giunta nella quale ci sono sei assessori confermati. Ci sono 4 deputati dell'Ars: gli uscenti Bufardeci, Gentile e Cimino (Pdl) e Di Mauro e Sorbello (Mpa). Confermato Massimo Russo (Mpa).
I nuovi sono Caterina Chinnici, procuratore minorile e figlia di Rocco,giudice ucciso dalla mafia nell'83; Gaetano Armao, ex sovrintendente del Teatro Massimo di Palermo; Marco Venturi, vicepresidente Confindustria Sicilia.
Alcuni articoli sulla nuova Giunta:
Il governatore della Sicilia Raffaele Lombardo ha pronta la nuova giunta. Della quale, però, non fa parte alcun esponente dell’Udc. Lunedì scorso, Lombardo (del Movimento per le autonomie) aveva azzerato la sua giunta a causa di malumori interni tra i vari partiti, che avevano spinto il governatore a sostenere che andando avanti così "non si fa l'interesse della Sicilia". Della nuova giunta faranno parte Massimo Russo, ex-pm della Dda di Palermo e assessore alla Sanità, Caterina Chinnici - procuratore minorile a Palermo nonché figlia di Rocco, il capo dell'Ufficio Istruzione ucciso dalla mafia a Palermo nel 1983 - e Gaetano Armao, ex soprintendente del Teatro Massimo e docente universitario. Nominati anche Roberto Di Mauro e Giuseppe Sorbello dell'Mpa, Marco Venturi, vicepresidente della Confindustria siciliana, oltre Luigi Gentile (Pdl-An), Michele Cimino e Gianbattista Bufardeci (Pdl-Fi), nonostante due giorni fa, i vertici del Pdl - partito che di fatto ha contributo alla elezione di Lombardo in Sicilia - avessero detto che gli eventuali partecipanti alla nuova giunta sarebbero stati fuori dal partito. Manca ancora l’assegnazione delle deleghe agli assessori nominati oggi e la nomina degli ultimi tre esponenti della giunta. Lombardo manterrà in ogni caso gli interim dell'assessorato all'Agricoltura e dell'Assessorato al Lavoro-Formazione Professionale.
Le scelte di Lombardo hanno irritato non poco i vertici del Pdl che già nei gironi scorsi avevano minacciato di espellere dal partito chi entrasse a far parte della giunta Lombardo bis. “Esprimo il mio fermo disappunto e il mio indignato dissenso per il metodo della trattativa privata e per chi se ne è reso protagonista”, afferma il ministro della Giustizia Angelino Alfano. Disapprovazione anche da parte del ministro della Difesa Ignazio La Russa che ha attaccato il governatore della Sicilia: “Lombardo dovrà rassegnarsi. Noi non vogliamo che il governo della Sicilia, e il suo rilancio che noi auspichiamo, possa essere confuso con furbesche manovre elettorali. È del tutto evidente che, a parte gli uomini del Mpa, nessuno degli uomini del Pdl che lui ha indicato ha potuto aderire e può aderire senza una autoesclusione dal Pdl. Al massimo ha cortesemente ringraziato riservandosi ogni decisione alla valutazione degli organi centrali e regionali del Pdl. Se così non fosse stato si sarebbero posti fuori dall'appartenenza al Pdl. Se Lombardo vorrà - ha concluso - saremo pronti a discutere dei vari problemi dei siciliani senza presunzione e senza preconcetti a partire dall'8 giugno. Se non vorrà amici come prima e ciascuno per la sua strada”. - Fonte libero-news
Sicilia, Lombardo: ''Varato governo dell'autonomia''. Pdl: ''Dopo le europee trovi intesa con noi''
Il presidente della Regione presenta la nuova giunta: ''Fuori chi ha fatto giochini. Chi ha lavorato con scorrettezza va all'opposizione". E mette in chiaro: ''Non mi dimetto''. Non assegnate le deleghe a lavoro, formazione e agricoltura. I coordinatori del Popolo della Libertà Verdini, La Russa e Bondi indirizzano al governatore ''l'invito a definire insieme un nuovo percorso senza eccessi né furbizie subito dopo le elezioni''
Roma, 29 mag. (Adnkronos/Ign) - "E' fuori dalla giunta chi ha remato contro il progetto di sviluppo della Regione e chi ha fatto giochini". Quanto alle ''mie dimissioni non ci saranno, anzi questo governo andrà avanti a velocità supersonica. Mi dimetterei soltanto se dovessi essere costretto a fare una cosa contro gli interessi della Sicilia''. Chiare e nette le parole del presidente della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo, che oggi in conferenza stampa ha presentato la nuova giunta. "Chi ha lavorato con scorrettezza, i deputati che si sono prestati alla caccia all'uomo non possono essere premiati - ha rimarcato il governatore - Sappiano questi parlamentari che chi si è offerto a fare simili giochi va all'opposizione".
Il presidente della Regione ha voluto chiarire ''che non è un governo che si pone fuori dalla maggioranza, ma è un governo dell'autonomia, fatto di uomini liberi che si sottraggono ai diktat dei partiti centrali. La Sicilia ha bisogno di autonomia". Faranno parte della squadra di governo il docente amministrativista Gaetano Armao, il procuratore dei minorenni del Tribunale di Palermo Caterina Chinnici, l'imprenditore Marco Venturi, il magistrato Massimo Russo, e i politici Michele Cimino, Luigi Gentile, Giuseppe Sorbello, Giovanbattista Bufardeci e Roberto Di Mauro. La giunta sarà affiancata da una commissione di super esperti, ''un pool di tecnici - ha spiegato Lombardo - che darà una mano". I nomi sono tanti e tra quelli che circolano ci sono Giovanni Pistorio e Mario Centorrino. Nella nuova giunta non sono state assegnate le deleghe al lavoro, alla formazione e all'agricoltura ma il governatore ha comunque assicurato che l'esecutivo potrà essere completato già nelle prossime ore.
Quanto alle "personalità esterne'' che entrano nel nuovo esecutivo serviranno, ha spiegato Lombardo, ''a dare un segno dell'alleanza sociale, che deve essere un pilastro del nuovo governo regionale siciliano".
"Noi siamo disposti al dialogo - ha detto il presidente della Regione rispondendo a chi gli chiedeva se i tre posti rimasti vuoti in giunta andranno al Pdl, area Castiglione - ma non prendiamo assessori che hanno lavorato con grande scorrettezza. La caccia all'uomo non può essere premiata". E il dialogo, assicura, riguarderà anche l'Udc.
Poi, ai giornalisti che gli chiedevano se in questi giorni avesse sentito il presidente del Consiglio, ha risposto: "Non ho sentito in questi due giorni il presidente Berlusconi, il che significa che non c'è grande interesse da parte sua, nonostante le grandi grida di dolore...". "Evidentemente - ha proseguito - il presidente del Consiglio, con le europee alle porte, ha altro a cui pensare. Se avesse avuto qualche preoccupazione o problema avrebbe potuto chiamare". Dopo aver ribadito la sua stima al premier il governatore ha aggiunto: "Mi spiace che abbia ascoltato cattivi consiglieri. Quando avrà tempo sono pronto e disponibile a incontrarlo e a parlare con lui".
Il governatore a sorpresa aveva azzerato il suo esecutivo lunedì scorso e si era dato 48 ore di tempo per formarne un altro. Poi, accettando la richiesta del Popolo delle Libertà che aveva chiesto tempo, aveva accordato un ulteriore rinvio di 48 ore. Dinanzi alla nuova richiesta di Pdl e Udc di rinviare a dopo le elezioni europee la formazione del Lombardo bis, il governatore ha deciso di tirare dritto per la sua strada, evidenziando la spaccatura interna al Pdl, dove la corrente che fa capo al sottosegretario Gianfranco Miccichè e che sostiene il presidente della Regione si contrappone a quella del coordinatore regionale del partito Giuseppe Castiglione, vicino all'area Alfano-Schifani.
I coordinatori del Pdl Denis Verdini, Ignazio La Russa e Sandro Bondi in una nota hanno chiarito che la soluzione alla crisi della Regione Sicilia andrà trovata dopo le elezioni europee con un'intesa tra il presidente Lombardo e il Pdl e saranno respinte altre ipotesi, anche transitorie, che maturino prima, senza un'intesa con il Popolo della Libertà.
Il coordinamento nazionale del Pdl ha rinnovato "l'invito a operare, tutti, senza presunzione e facendo prevalere realmente gli interessi della Sicilia attraverso un necessario anche se faticoso lavoro di condivisione. Indirizza nuovamente all'onorevole Lombardo l'invito a definire insieme un nuovo percorso senza eccessi né furbizie, subito dopo le elezioni utilizzando questi ultimi otto giorni, dedicati alla campagna elettorale, per una pacata riflessione all'interno delle forze politiche che hanno consentito l'elezione a presidente regionale dell'onorevole Lombardo".Quanto agli ''assessori nominati dal presidente Lombardo - affermano i coordinatori in una dichiarazione congiunta - non possono accettare l'incarico fino a quando Lombardo stesso non accetterà di sedere al tavolo con tutto il Pdl. L'avallo di ogni diversa decisione smentirebbe la linea di serietà e coerenza che tutto il Pdl vuole darsi e assomiglierebbe alla svendita di quei valori e di quelle regole che sono all'origine della nascita del nostro partito''.






giovedì 28 maggio 2009

Raffale Lombardo - Giunta in 48 ore


ANCORA 48 ORE
Tempo scaduto per il governatore della Sicilia, Raffaele Lombardo. Il termine di 48 ore entro il quale la nuova giunta regionale sarebbe dovuta rinascere dalle ceneri dell’inatteso azzeramento di lunedì, è stato superato di qualche ora, eppure tutto continua a tacere a Palermo.
Entro i prossimi due giorni, aveva infatti garantito il presidente autonomista, “avremo una nuova Giunta, con chi ci sta…”. Ma, al momento, tutto fa pensare che la soluzione non sia proprio dietro l’angolo.
Il ‘giochetto’ di Lombardo pare che abbia sollevato un vero e proprio polverone di carattere nazionale, tanto che il posticipo del termine ultimo per la presentazione del nuovo governo siciliano sia stato stabilito in funzione del vertice di oggi del Pdl. Della vicenda si stanno occupando in prima persona i due neo coordinatori regionali della coalizione, Giuseppe Castiglione e Domenico Nania, senza però trovare una soluzione che accontenti tutti. Nel frattempo, il presidente dell'Assemblea regionale siciliana, il pidiellino Francesco Cascio, ha convocato in seduta straordinaria il Parlamento regionale per le ore 11 del 4 giugno. All'ordine del giorno, appunto, la crisi della Giunta regionale guidata da Raffaele Lombardo. Nonostante il periodo di Elezioni e la conseguente sospensione delle attività consiliari, Cascio, uno dei principali detrattori della gestione autonomista della Regione (nei giorni scorsi aveva persino definito il governo di Lombardo come “il peggiore degli ultimi 15 anni”), ha dato ascolto a 37 deputati del Pdl e dell'Udc, convocando d’urgenza l’Ars.
Nella vicenda, entrano a gamba tesa i vertici nazionali del partito centrista di Casini. Proprio quest’ultimo, intervenendo oggi ad una video-chat del Corriere della Sera, ha avvertito: se Lombardo in Sicilia “non riesce a governare, sciogliamo le righe e torniamo al voto. Tutti a casa. È inutile l'accanimento terapeutico”.
Sempre dall’Udc, si fa sentire anche l’acerrimo nemico dell’attuale governatore isolano, l’ex presidente regionale, Totò Cuffaro, oggi promosso a senatore della Repubblica. In un’ intervista rilasciata al Giornale, Cuffaro accusa Lombardo di aver “utilizzato la presidenza della Regione come strumento per far crescere l'Mpa, non la coalizione”. In tal senso, continua l’ex governatore, i centristi non hanno alcuna intenzione di “governare con una coalizione diversa da quella votata nel 2008”.
Il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, ex coordinatore regionale di Forza Italia, tenta di smorzare i toni per non provocare fratture scomposte nel centrodestra siciliano. Un punto, però, deve essere chiaro: “Credo che ci sia un elemento etico della nuova fase della Repubblica, chiamata seconda Repubblica, che è la trasparenza nei confronti degli elettori”, ha sottolineato Alfano, in riferimento al vociferare su un possibile ingresso del Pd in Giunta. Alla luce di ciò, continua il titolare della Giustizia, “tutti i tentativi di ribaltoni in questi anni hanno segnato un fallimento e ogni elemento di distorsione del rapporto tra l'eletto e l'elettorato è sempre stato punito”.
Ma Lombardo va’ dritto al cuore della campagna elettorale per le prossime elezioni, che lo vedono in alleanza con La Destra di Francesco Storace e dunque in alternativa al Pdl. “Berlusconi? Aveva siglato un patto con me, si era impegnato a colmare il divario fra Nord e Sud. Non mi sembra che sinora l'abbia onorato”. Il leader dell’Mpa, in una intervista rilasciata a Repubblica dichiara di non aver sentito di recente Berlusconi (“Se ne avesse sentito il bisogno, il Cavaliere si sarebbe fatto vivo”) e lo accusa di non aver rispettato le promesse nei confronti dell’isola: “Non mi sembra che, dirottando sull'Ici le risorse destinate alle infrastrutture nel Meridione o tenendo bloccati i 4 miliardi di fondi Fas che spettano alla Sicilia, l'abbia onorato. E il Ponte sullo Stretto rimane un miraggio. Beh, non si vive di miraggi”.
Lombardo tira dritto, dunque: “Il mio programma è lì, chi ci sta deve sottoscriverlo moralmente e dare garanzie. No, non ho paura di fare un governo di minoranza”.
Dopo Noemi e il caso Mills, ecco dunque che a Silvio Berlusconi cade una nuova tegola in testa. E proprio dalla sua amata Sicilia, quella che un tempo gli concedeva un consenso plebiscitario.
Così come stanno le cose, la sua formazione sembra altamente improbabile, complicata. Manca infatti un contesto politico chiaro di riferimento, una cornice.
Il governatore, infatti, continua ad assicurare gli alleati che "non farà il salto della quaglia", che formerà la giunta nell'ambito dell'alleanza di centro-destra, però - sottolinea - "con quei pezzi di partiti che ci staranno", con singole personalità che giureranno fedeltà all'autonomia. Al Movimento per l'autonomia, aggiungono i maligni. In ogni caso, resterà escluso il Pd il quale, avendo perso le elezioni, è giusto che se ne stia all'opposizione, costruttiva però, salvo a chiamarlo in maggioranza, di volta in volta, quando all'Ars il governatore vedrà squagliarsi la sua.
Insomma, quello proposto sembra un percorso troppo contorto, stretto che difficilmente porterà ad una soluzione valida, duratura. Tranne che, come il solito, Lombardo non pensi di ricorrere all'intervento taumaturgico di Berlusconi per uscire dal gorgo in cui si è andato a cacciare. Ma, questa volta, il compito del Cavaliere non sarà facile giacché potrà tentare di convincere i suoi colonnelli siciliani ma non può, certo, esporli all'umiliazione, per giunta in campagna elettorale.
Se il governatore ha l'obiettivo ambizioso di superare il 4% anche quelli del Pdl e dell'Udc ne di più ambiziosi. Ma ormai il dado è tratto e Lombardo non può tirarsi indietro rispetto al passo compiuto con tanto clamore. Insomma, la matassa è molto ingarbugliata e sarà difficile per chiunque dipanarla.
Tranne che il vero scopo di tanto fracasso non sia - come sembra - la visibilità in campagna elettorale e quindi quello che più conta è avere, col gran gesto, attirato l'attenzione dei media e dell'elettorato.
Dopo il voto si conteranno morti e feriti. Magari, a seconda dei risultati, scoppierà la pace fra questi terribili nemici. Ritorneranno a governare insieme perché in ballo non ci sono solo i voti, ma oltre 13 miliardi di euro (fondi europei e Fas) da spendere da oggi al 2013, esattamente il tempo di questa legislatura. Staremo a vedere. Al momento, con tali premesse, il percorso della eventuale nuova giunta si presenta davvero accidentato. E lo dimostra il fatto che tanti fra i nomi ritenuti papabili assessori hanno declinato cortesemente l'invito.
Evidentemente, non hanno molta voglia d'imbarcarsi sopra una nave così fragile, costretta a navigare a vista e in acque molto procellose.
Come andrà a finire? Difficile prevederlo.
C'è chi, sbilanciandosi, arriva a congetturare addirittura un nuovo milazzismo. Molto improbabile, oltre che improponibile, se non altro perché non si intravvede, nemmeno in lontananza, un nuovo Silvio Milazzo.
Certo, anche oggi tutto si fa in nome dell'Autonomia. Con una differenza sostanziale però: ai tempi di Milazzo (1958) l'autonomia era un valore ancora autentico, in ascesa e quindi spendibile per la rinascita della Sicilia, oggi è in forte declino, perché usurato da 63 anni di malgoverno e di sprechi e pertanto ridotto ad un espediente demagogico per contrabbandare propositi clientelari ed elettorali.
*Pubblicato in la Repubblica del 27 maggio 2009

Regione, è sempre crisi L´Udc minaccia le elezioni anticipate
Maira (Udc): "Se Lombardo formerà la Giunta domani non avrà la fiducia". La replica di Leanza (Mpa): "Non accettiamo minacce"
28/05/2009
Scaduto abbondantemente l´ultimatum annunciato dallo stesso Raffaele Lombardo per la formazione della nuova Giunta regionale ("Entro quarantottore metteremo in piedi un governo di alleanza sociale" aveva detto il leader del Movimento per l´Autonomia), prosegue il botta e risposta interno alla maggioranza. Ad accendere la miccia è il capogruppo dell´Udc all´Assemblea regionale siciliana, Rudy Maira che minaccia: "Se Raffaele Lombardo farà la Giunta domani si andrà ad elezioni anticipate". Immediata la replica del segretario regionale dell´Mpa, Lino Leanza: "Non accettiamo minacce. Noi andremo avanti lo stesso - come spiega all´AdnKronos - Ci dispiace per Maira e gli altri ma noi faremo la Giunta e lo faremo per i siciliani".

Maira si dice sicuro del voto anticipato perché, a suo parere, la nuova Giunta non potrà "avere la maggioranza in aula senza l´appoggio di Pdl e Udc". "Avevamo detto di presentare la nuova Giunta in 48 ore - ha spiegato Leanza, che è anche vicepresidente della Regione siciliana - e già ci siamo presi altri due giorni. Domani ci sarà la Giunta nuova. Non possiamo più continuare a giocare. E´ giusto fare la Giunta e poi si vedrà". E se il Pdl non accetta? "Beh, possono dare delle indicazioni, se ritengono...".
Intanto i presidente dell´ARS, Francesco Cascio (Pdl), ha convocato in seduta straordinaria il Parlamento regionale per le ore 11 del 4 giugno, due giorni prima delle elezioni europee. All´ordine del giorno proprio la crisi della giunta regionale di Raffaele Lombardo.

Posta Elettronica Certificata - Gratis Per Tutti

Lo scorso mese di gennaio è stata votata alla Camera una modifica sostanziale che ha eliminato l'obbligatorietà della PEC (Posta Elettronica Certificata), con il voto di fiducia posta dal Governo sull'approvazione dell'articolo unico nel testo delle Commissioni del disegno di legge (C1972) di conversione del decreto anti-crisi (D.L. 185/2008), l'articolo 16 dello stesso decreto ha subìto delle rilevanti modifiche.
Come riportato su Wikipedia, la più grande enciclopedia libera della rete, a proposito della PEC si legge: "è uno standard solamente italiano e per adesso nessun altro paese nel mondo ha sentito l'esigenza di creare un equivalente. Questo proprio perché la PEC è praticamente equivalente ad un'email tradizionale tranne per il fatto che è molto più costosa. Tecniche di firma digitale e di tracciamento della consegna equivalenti e gratuite sono già disponibili per le email tradizionali da diversi anni. Non c'è quindi nessun vantaggio concreto ad usare la PEC al posto di un'email tradizionale con le dovute accortezze".
Con le modifiche la norma prevede dunque che le imprese costituite in forma societaria sono tenute a indicare il proprio indirizzo di posta elettronica certificata nella domanda di iscrizione al registro delle imprese ma anche o analogo indirizzo di posta elettronica basato su tecnologie che certifichino data e ora sia dell'invio sia della ricezione delle comunicazioni e l'integrità del loro contenuto.
P.E.C. gratis per tutti.
Il ministro Brunetta aveva annunciato che avrebbe puntato molto su questo particolare sistema di posta elettronica già nelle prime fasi delle sue manovre di riforma della Pubblica Amministrazione.
Dopo averne introdotta l'obbligatorietà e successivamente, aver permesso l'utilizzo di sistemi analoghi di certificazione, ora il Governo si appresta a rendere operativo il progetto di legge che, secondo le anticipazioni di Brunetta, dovrà trasformare la PEC in un servizio gratuito per tutti i cittadini.
«Conto che tutto sia pronto a luglio, per distribuire a settembre l'indirizzo a chiunque lo voglia", ha dichiarato il ministro, che precisa: «Se l'amministrazione alla quale è stata inoltrata la richiesta non risponde entro un certo lasso di tempo sarà possibile agire con una "class action".»
L'ottimismo di Brunetta si scontra però con numerosi pareri in contrasto con l'idea di semplificazione, utilità e risparmio finora descritta dai sostenitori della PEC. Oltre alle critiche per aver dato la precedenza ad un servizio di cui, secondo alcuni, non spettava una grande priorità rispetto agli interventi per combattere il digital divide, in molti sostengono che sia palese il rischio di monopolio per chi si aggiudicherà la gara pubblica per la fornitura della stessa PEC.
Quello che io mi sto chiedendo: «Che fine faranno i servizi offerti dai gestori autorizzati che hanno venduto e continuano a vendere la PEC (Poste Italiane – Infocamere etc.) facendo pagare un forfait annuale agli utenti? E chi è già usufruisce del servizio presso un fornitore che non sia quello che poi si aggiudicherà l'asta?».

sabato 23 maggio 2009

SPC, La Rete Telematica Integrata Della P. A.

In diritto il termine amministrazione pubblica (o pubblica amministrazione) ha un duplice significato:
1) in senso oggettivo è una funzione pubblica (funzione amministrativa), consistente nell'attività volta alla cura degli interessi della collettività (interessi pubblici), predeterminati in sede di indirizzo politico;
2) in senso soggettivo è l'insieme dei soggetti che esercitano tale funzione.
L'aggettivo "pubblica" che qualifica il termine amministrazione fa capire che quest'ultimo ha di per sè un significato più ampio: in effetti qualsiasi persona o ente svolge attività volta alla cura dei propri interessi privati o di quelli della collettività di riferimento.

L'infrastruttura telematica della PA, la più grande in Italia e una tra le più ampie in Europa, ha visto il decollo alla fine del 2007. È attualmente gestita dal CNIPA su incarico del ministero della Pubblica Amministrazione e l'Innovazione. L'SPC" integra oltre 1 milione di telefoni e 550 mila computer della PA, permettendo loro lo scambio di informazioni di varie tipologie in modalità telematica." Il sistema offre una capacità di trasporto di 70 Gigabit/sec, più del doppio rispetto alla Rete Unitaria della Pubblica Amministrazione (RUPA), cui è subentrata, ed è predisposto per l'inserimento del VoIP e delle telecomunicazioni wireless. Si completa, inoltre, con la Rete Internazionale delle Pubbliche Amministrazioni (RIPA), che fornisce a livello internazionale servizi di connettività IP e di interoperabilità di base e – attraverso il collegamento con SPC – consente alle sedi estere la partecipazione ad applicazioni cooperative.
L'SPC è stato istituito dal Decreto Legislativo 28 febbraio 2005, n.42 ed è stato definito dall'art. 73 c. 2 del Decreto legislativo n. 82/2005 (CAD - Codice Amministrazione Digitale), integrato dal Decreto Legislativo 4 aprile 2006 n. 159, come "l'insieme di infrastrutture tecnologiche e di regole tecniche, per lo sviluppo, la condivisione, l'integrazione e la diffusione del patrimonio informativo e dei dati della pubblica amministrazione, necessarie per assicurare l'interoperabilità di base ed evoluta e la cooperazione applicativa dei sistemi informatici e dei flussi informativi, garantendo la sicurezza, la riservatezza delle informazioni, nonché la salvaguardia e l'autonomia del patrimonio informativo di ciascuna pubblica amministrazione". L'azione della PA deve essere esplicata in modo efficiente e appropriato affinchè l'interesse pubblico sia perseguito secondo criteri di speditezza, semplicità e trasparenza e con il minor sacrificio degli interessi particolari dei privati. Il principio ha assunto il nome di "efficienza" nell'ambito della legislazione della PA. È evidente anche il richiamo al "principio di semplificazione", che prevede istituti diretti a snellire e rendere più veloce l'azione amministrativa.
Ma il nucleo giuridico forte è rappresentato dal "principio di sussidiarietà", in base al quale le competenze amministrative devono essere attribuite agli enti più vicini ai cittadini, in modo da garantire una migliore efficacia dell'azione amministrativa. L'ente superiore deve poter esercitare solo le funzioni che l'ente sottoindicato non è in grado di esercitare in modo efficiente. Con l'SPC, la PA si presenta come un interlocutore unico per offrire a cittadini ed imprese un servizio completo. L'obiettivo è quello di evitare che l'informazione (dati e processi) venga duplicata sul web, ma risieda e sia di competenza delle PA preposte alla sua gestione. Gli organi della PA devono poter comunicare tra loro tramite un'architettura SOA (Service Oriented Architecture).
L'architettura tecnica dell'SPC è composta da 4 strati (layers):
Infrastruttura di comunicazione (SPC-CON), che fornisce servizi di trasporto dati wired e wireless, di fonia VoIP e di sicurezza con livelli garantiti di funzionalità e qualità;
SPC-COOP o SICA (Sistema di Interoperabilità e di Cooperazione Applicativa), con servizi di interoperabilità come posta elettronica e PEC, housing e hosting, gestione siti web, oltre a servizi di cooperazione applicativa che consentono lo sviluppo ed il funzionamento di applicazioni cooperanti;
Modello organizzativo (Coordinamento e gestione): una Commissione di coordinamento (art.79 D.Lgs 159/2006) ha compiti di indirizzo e coordinamento, regolazione e controllo. La Commissione cura la gestione strategica del sistema, è presieduta dal Presidente del CNIPA ed è formata da 17 componenti (incluso il Presidente), scelti tra persone di comprovata professionalità ed esperienza nel settore. Segue poi il Centro di Gestione SPC (CG-SPC), preposto alla gestione delle risorse, all'erogazione di servizi di sicurezza e al monitoraggio dei fornitori;
Organizzazione della Sicurezza (servizi di supporto: sicurezza, CERT, PKI, ecc.), che garantisce che gli scambi di informazioni e la cooperazione avvengano con idonei requisiti di sicurezza e riservatezza, in accordo col dettato del Codice dell'Amministrazione Digitale (CAD – D.Lgs. N. 82/2005).
Come cambia la PA italiana
Il SPC (Sistema Pubblico Connettività) intende assicurare l'integrazione dei procedimenti amministrativi coinvolgenti varie parti della PA nel processo interamminstrativo volto all'erogazione del servizio pubblico finale soddisfacente alla istanza del cittadino. In questo senso l'SPC eroga esso stesso un servizio consentendo la cooperazione delle varie amministrazioni. Il diritto amministrativo specifica che il procedimento amministrativo è da intendersi come un insieme di atti susseguenti e diversi, preordinati al perseguimento del medesimo fine. Distingue poi all'interno del procedimento 4 fasi:
Inizativa, che può essere su istanza dell'interessato o d'ufficio;
Istruttoria, per valutare gli interessi pubblici e privati coinvolti;
Decisione, che determina l'emissione di un provvedimento;
Integrativa, per un controllo di leggittimità del provvedimento.
Il provvedimento che la PA adotta al termine del procedimento deve assicurare la realizzazione dei "fini pubblici" che possono riguardare la sopravvivenza stessa della società come il conseguimento di migliori condizioni di vita dei cittadini. In questo senso l'SPC è un conduttore che garantisce l'accesso alla fruizione dei servizi pubblici. La tecnologia non può certo sostituirsi alla PA, assorbendone la sua "oggettività". La PA in senso oggettivo indica l'attività svolta dagli organi della PA ("soggettività") nell'interesse generale della collettività. Esistono quindi due concezioni di servizio pubblico: in senso soggettivo sono servizi pubblici tutti quei servizi erogati da soggetti pubblici, in senso oggettivo sono tutte quelle attività esercitate sotto il potere direttivo di un organo pubblico, indipendentemente dal fatto che a compierle sia un soggetto pubblico o privato.
Oggi gli Enti Locali non rispondono più ad un modello di Stato centralizzato, ma sono soggetti con una loro autonomia suggellata dal principio di sussidiarietà. Per l'SPC ciò rappresenta la sfida della flessibilità, intesa come adattabilità alla mutevolezza del quadro giuridico politico sia in termini soggettivi che oggettivi. Ma la nozione di servizio pubblico si plasma anche attorno a quella di Stato sociale, con particolar riguardo ai principi di eguaglianza sostanziale (art. 3 Cost.It) e di solidarietà (art. 4 Cost.It.). Entrambi concorrono a configuare il complesso dei servizi pubblici quale riflesso organizzativo dell'esercizio dei diritti sociali (Cofrancesco, "Principi di Diritto Amministrativo", 2006). Non è possibile assimilare il servizio pubblico ad un'attività privata imprenditoriale indirizzata a fini sociali: il legislatore italiano, accogliendo la concezione funzionale-oggettiva del servizio pubblico intende che l'attività in cui esso consiste si indirizza istituzionalmente al pubblico, mirando a soddisfare direttamente le esigenze della collettività
Per la selezione dei fornitori assegnatari di parti della fornitura dell'SPC è stato scelto lo strumento della "Licitazione privata n. 1/2005" bandita dal CNIPA. I fornitori assegnatari e tutti gli altri fornitori iscritti negli elenchi di cui all'art. 11 del D. Lgs. n. 42/2005 che abbiano aderito alle norme contrattuali e tecniche del SPC, devono erogare i servizi di connettività e sicurezza, realizzare la rete di interconnessione e relazionarsi con tutti i soggetti coinvolti nel SPC, secondo le regole stabilite nell'ambito del Sistema stesso. Nella licitazione privata è l'amministrazione a definire lo schema negoziale, per cui il privato non può negoziare i contenuti del contratto.
Concludendo, possiamo sostenere che l'SPC deve fronteggiare una complessità esterna costituita sia da individui che da associazioni. Il cittadino che chiede una prestazione vuole la massima semplicità procedurale. Motivo per cui l'obiettivo è quello di consentirgli di deve poter entrare in un ufficio virtuale che sia portale di accesso unico a tutti i servizi della PA.
Fonte: http://www.pubblicaamministrazione.net/







Il fannullone è on line


Riporto l’articolo di Federico Ferrazza, pubblicato su l'Espresso.
Renato Brunetta vuole proibire Facebook ai dipendenti pubblici. E lo stesso fanno molte aziende private. Ma davvero vietare il Web aumenta l'efficienza?
Su Facebook il ministro si è fatto fare da tempo una bella pagina, con una foto pensosa che lo fa sembrare perfino magro e una platea di fan che ha superato le 50 mila persone. Ma Renato Brunetta non è certo uomo da favoritismi, e quindi la sua ultima crociata l'ha lanciata proprio contro il social network più famoso del mondo: "Ho intenzione di bloccare Facebook negli uffici pubblici per aumentare la produttività dei dipendenti", ha dichiarato. Oddio: se desse un'occhiata dietro qualche sportello della capitale, probabilmente Brunetta proibirebbe anche 'il Messaggero' e la 'Settimana Enigmistica', colpevoli di distrarre assai più della diabolica rete Internet. Ma il ministro vuole essere sempre à la page e così si è accodato a una serie di divieti anti-Facebook che ultimamente stanno facendo breccia, sia nel settore pubblico che in quello privato.
Prendete la Regione Friuli-Venezia Giulia, ad esempio: con una bella decisione bipartisan (l'hanno appoggiata sia il presidente pdl Renzo Tondo sia l'opposizione guidata dal pd Gianfranco Moretton) è stato deciso il blocco del social network per tutti i dipendenti. Spiega Moretton: "L'uso di Internet non rientra nei compiti del dipendente pubblico. In questo modo, ci sarà maggiore attenzione e celerità nell'espletamento delle procedure burocratiche da parte dei dipendenti pubblici, quindi una migliore risposta ai cittadini".
Il divieto è scattato anche nelle caserme dei carabinieri e ai militari è stato proibito, per troppa distrazione, l'accesso ai social network sul luogo di lavoro. Una decisione simile a quella della Provincia e del Comune di Como che hanno tagliato Facebook e che stanno pensando di concedere al massimo un'oretta di navigazione libera durante la pausa pranzo: una strategia simile a quella adottata dal Comune di Napoli, che ha razionato l'uso dei social network, vietato invece del tutto alla Provincia di Milano e in Poste Italiane.
Il no a Facebook non è comunque solo confinato al luogo di lavoro. Gli arbitri del campionato italiano di calcio, per esempio, non possono usarlo neanche da casa se il tema del loro intervento riguarda le partite da loro dirette. Ai 'fischietti', pena un deferimento, "è fatto divieto di fare dichiarazioni in luogo pubblico anche a mezzo e-mail, propri siti Internet, e di partecipare a gruppi di discussione (come quelli di ultima generazione sul genere Facebook), mailing list, forum, blog o simili", si legge in una circolare inviata ad aprile da Marcello Nicchi, il neopresidente dell'Aia (l'associazione di categoria).
Ma il problema della 'navigazione improduttiva' non riguarda solamente Facebook e sono infatti anni che i datori di lavoro (sia pubblici sia privati) la combattono su tutti i fronti. Una 'guerra' che è arrivata perfino in Vaticano. Dove, però, non tutti i dipendenti dello Stato pontificio sono uguali di fronte a Internet. I lavoratori che sono a contatto diretto con il pubblico non possono navigare, per esempio, su Facebook ma neanche controllare la casella di posta elettronica privata. Una limitazione che non tocca i dipendenti che lavorano negli uffici e non agli sportelli: qui Facebook e company possono essere liberamente usati; l'unico restringimento riguarda gli indirizzi Internet che consentono di scaricare materiale illegale (per esempio protetto da copyright) o di accedere a contenuti pornografici.
Con la loro popolarità, i siti di social networking insomma hanno fatto esplodere una questione che si trascinava da anni, quella del presunto nocumento alla produttività determinato da Internet nel suo complesso. Ecco perché Facebook è solo uno degli spazi on line censurati. Oltre alla mail personale (inaccessibile per esempio in Unicredit), altri servizi on line vengono spesso bloccati: Skype (per telefonare) o i software di messaggistica istantanea (per chattare) sono fra quelli più oscurati. È quel che succede per esempio all'agenzia di stampa AdnKronos, nella farmaceutica Merck Sharp & Dohme oppure alla Ford dove a gran parte dei dipendenti non è possibile scaricare alcun tipo di software dalla Rete.
Come avviene in Vaticano, poi, molte aziende censurano i contenuti a sfondo erotico. Molte volte, però, con esiti al limite del grottesco. Alla Pfizer, per esempio, alcune sezioni di siti di informazione come Repubblica.it o TgCom vengono oscurate quando il tema trattato ha a che fare con il sesso o l'erotismo. "Il che non stupisce più di tanto visto che in alcuni luoghi di lavoro vengono addirittura bloccati tutti i siti di informazione", dice Claudio Faggioli dell'ufficio legale del Clusit, l'associazione italiana per la sicurezza informatica."Inibire l'accesso a (parte di) Internet ai dipendenti a volte è una questione di produttività, ma a volte anche di sicurezza: molte aziende hanno paura che gli attacchi informatici (per rubare informazioni o infettare la rete dei computer) possano viaggiare attraverso i siti più popolari e frequentati", spiega Marco D'Elia, direttore vendite di Sophos Italia, società che si occupa di sicurezza informatica: "Ecco perché tutti i nostri clienti - fra cui Direct Line, Kpmg, Siemens, Toshiba, Wwf, Xerox e le università Bicocca, Bocconi, di Firenze, di Messina e Palermo - hanno adottato un sistema per filtrare la navigazione dei dipendenti".Anche alla Sony la navigazione non è completamente libera per motivi di sicurezza. Oltre a Skype, uno dei servizi bloccati è il negozio on line della Apple, iTunes, oscurato perché, secondo Sony, lascerebbe i computer aziendali indifesi di fronte ad alcuni tipi di attacchi. Non è quindi un caso che gli amministratori delle reti informatiche aziendali siano più preoccupati dai sistemi di messaggistica che dai social network (anche se quest'ultimi, in molti casi, permettono di inviare e ricevere comunicazioni). Secondo un recente sondaggio, i responsabili delle reti informatiche ritengono infatti che a essere bloccati debbano essere soprattutto i servizi di messaggistica istantanea (86,4 per cento), di Voip (86,1) e le piattaforme p2p per scambiarsi file su Internet (86,5). "A tutto questo va aggiunto che, visto l'aumento dei siti che trasmettono file video (più 'pesanti' delle pagine scritte), c'è il rischio che le reti aziendali si ingolfino", dice Maurizio Garavello, responsabile di Websense Italia: "Basti pensare che solo YouTube genera oggi tutto il traffico di Internet nel 2000. Perciò molte aziende decidono di bloccare i siti che danno accesso a filmati di tutti i tipi". "E la legge italiana consente di farlo: sono i datori di lavoro i proprietari dei pc e i dipendenti, di fronte a un regolamento chiaro, non possono usarli per fini personali", spiega Andrea Monti, legale esperto di questioni informatiche.
Al di là della sicurezza è comunque la produttività a preoccupare. Tanto che ormai in alcune aziende l'accesso alla Rete è stabilito in base al ruolo che si ricopre. In Bmw le segretarie possono più o meno navigare solo nella rete interna all'azienda mentre i più alti in grado hanno una navigazione più ampia. All'Aci, invece, i consulenti possono accedere solo ad alcuni siti (utili strettamente al lavoro) mentre i dipendenti sono più liberi di cliccare.
Guardando i numeri, politiche restrittive di questo tipo sembrano avere una giustificazione: secondo gli analisti di Idc, il 40 per cento della navigazione Internet in ufficio non è utile al lavoro che si svolge. Anche se in una società sempre più terziarizzata ed elettronica, resta da capire se bloccare Internet sia una soluzione e sia utile alla qualità dei servizi (vedere riquadro a pag. 73). "Nella mia azienda preferisco che ci siano lavoratori che possano usufruire della Rete per sbrigare gli affari personali piuttosto che chiedere un permesso per andare a fare la spesa o per pagare un conto corrente", dice Rodolfo Falcone, responsabile di Trend Micro Italy. "E poi non è detto che non navigare significa lavorare di più", afferma Luca Valerii, responsabile delle risorse umane di Microsoft Italia: "Forse sarebbe meglio stabilire dei criteri di valutazione del lavoro e 'giudicare' il dipendente in base agli obiettivi e non al tempo speso per centrarli". Valerii parla con cognizione di causa: sa bene che nel computer non c'è solamente Internet a distrarre i dipendenti. Fra gli addetti ai lavori è infatti celebre la frase di Wes Cherry, autore del Solitario che si trova nei pc con sistema operativo Microsoft: "Quando ho sviluppato Solitario, ho messo in libertà un mostro di improduttività. Se avessi ricevuto un centesimo per ogni ora persa a giocare a Solitario in ufficio, probabilmente oggi potrei assumere Bill Gates come mio maggiordomo".

Fonte L’Espresso

Social Marketing - Quando la Rete fa bene
Così scrive Alessandro Gilioli “E' davvero un passatempo da fannulloni navigare sui social network in orario di lavoro? Alla risposta più scontata ("Certo, ci mancherebbe!") chi usa la Rete come stimolo intellettuale e culturale preferirebbe un più prudente "dipende".
Dipende da molte cose: Facebook, ad esempio, è un immenso contenitore dove c'è dentro di tutto, e a saperlo un po' usare può diventare prezioso - tra l'altro - per capire come e dove vanno i gusti dei consumatori, quali sono i desideri dei propri clienti (anche potenziali), come si può migliorare il prodotto o il servizio che la nostra azienda offre.”

Allo stesso modo, chi in ufficio passa del tempo a scrivere sul suo diario on line personale - o magari a leggere quelli altrui - presto potrebbe diventare utilissimo nella gestione di un 'corporate blog', una frontiera della comunicazione d'azienda su cui in Italia siamo ancora molto indietro. Ancora: un confronto elettronico tra colleghi (magari in una rete Intranet, ma anche sui social network normali) consente spesso un miglioramento dei processi interni e una sburocratizzazione dei rapporti, oltre a fornire a chi ha responsabilità di comando una migliore percezione di quel che accade sia alla base sia ai vertici della piramide.
Già: negli Usa hanno scritto vagonate di libri sul social marketing e sull'utilità delle conversazioni in Rete per la creatività delle dinamiche produttive. In Italia siamo ancora convinti che chi sta davanti a una pagina di Facebook sia per forza un imboscato. Ma non sempre, e non per tutti, è così.


Ma c'è la cyber scappatoia
La vostra azienda non vi fa navigare? Il capo non vi permette di controllare la posta elettronica personale? Nessun problema. Basta andare su un qualsiasi motore di ricerca e scrivere le seguenti parole: 'aggirare filtri Internet'. Immediatamente si viene sommersi da una serie di risultati che portano l'utente a siti che consentono una navigazione fuori da ogni controllo (o quasi).




venerdì 22 maggio 2009

Il "Cloud Computing"

Considerando che in Italia vi sono più di 8.000 comuni e almeno 5000 di essi di piccole dimensioni, significa che la maggior parte non ha la possibilità economica e tecnica per accedere all'utilizzo di software per loro avanzati (fosse anche la possibilità dei dati catastali, per la firma digitale, il protocollo informatico per le buste paga etc.... ) e di utilizzo per le necessità immediate. Tutto è affidato a pochi PC, spesso senza server, ed attivare un servizio evoluto avrebbe costi elevatissimi per ogni realtà. Credo sia superfluo dire che in queste realtà (che ne avrebbero un enorme bisogno) tutti i processi di comunicazione avanzati sono inesistenti.
Le vari leggi sul riuso del software nella P.A. sono sostanzialmente inutilizzate per due motivi: il censimento del software e l'adattabilità (hardware e software) in altri contesti. La personalizzazione degli applicativi per altre realtà costa quasi quanto il rifacimento del software e spesso alcune aziende (grosse realtà come Telecom ed altri, solo per i grandi comuni) tendono a rivendere molteplici volte il software sviluppato una sola volta con altissimi (finti) costi di personalizzazione.
Nel valutare il potenziale impatto del mettere insieme il Cloud Computing inteso come una serie di applicativi disponibili ed altamente personalizzabili (come i software di produttività di Google) residenti su una "Nuvola" di server potrebbe modificare radicalmente lo scenario sia per il riuso di software che per tutti i servizi avanzati comprendenti anche nuove modalità comunicative.
Al momento si tratterebbe di definire gli ambiti progettuale per la creazione e gestione del "Cloud" pensando ad una sinergia e alla potenza di calcolo di più CED pubblici sparsi sul territorio italiano e una forma di struttura per il coordinamento e sviluppo delle attività. Per CED si potrebbe pensare o al rivolgersi con accordi specifici a Google o ad Amazon, oppure avviare un nuovo progetto definendo una "Cloud" data alla sommatoria delle potenze di calcolo residue dei vari Enti Pubblici, Università etc.
Questi nuovi strumenti indicano che nuovi metodi e strategie informatiche si stanno affacciando all'orizzonte. Essi sono un'evoluzione concettuale dei software di cui facciamo quotidianamente pratica con gli applicativi Web 2.0: non si installa nessun programma specifico sul computer, si inseriscono contenuti multimediali, non avendo particolari preoccupazioni di gestione della struttura che gestisce i dati, ci si può concentrare direttamente sui contenuti. Proprio partendo dall'idea che i programmi per il computer siano degli strumenti di produzione di contenuti, e quindi deve esserne facilitato al massimo l'uso e la sicurezza, si sta pensando di gestire i processi informatici come servizi "consumer oriented". Questa nuova forma di servizio è, quindi, basata sulla possibilità di utilizzare le risorse di calcolo in modo simile a come si utilizza l’acqua o l’energia elettrica, ovvero attraverso una rete di risorse distribuite accessibili a livello globale e gestite in modo diffuso dal provider del servizio. L’utente deve semplicemente “aprire il rubinetto” o “premere l’interruttore” per usufruire del servizio di cui ha bisogno ovvero, nel caso dell’IT, per avere a disposizione la potenza di elaborazione e le applicazioni.
Il "Cloud Computing"
Il programma su cui è stato scritto post, per esempio, non si trova sul computer, l'interfaccia è simile al word classico e il file viene salvato solo su un server che ospita il sito si Forum P.A. La possibilità di avviare enormi economia di scala passa attraverso il "Cloud Computing" inteso come un sistema di server remoti potentissimi e capacissimi (ne possiamo contare circa 150.000 per la sola Google) che consentono la massima affidabilità senza doversi più preoccupare di sicurezza dei dati, del loro back-up, di consentire una gestione personalizzata di software condivisi e personalizzabili in modalità "Open" o "Closed Source", creare sinegie di comunicazione in modlità web 3.0 consentendo l'accesso a grupppi di collaborazione orizzontali e trasversali. Il tutto gira su una "Nuvola" (Cloud) di server che elabora le informazioni e di cui si ha il pieno controllo sulla condivisione e gestione dei servizi. E' un passaggio generazionale: si sta passando dalla "Rete" dove i punti sono rigidi e strutturati, alla "Nuvola" dove i punti sono indefiniti ed accessibili secondo modalità definite ed amministrate dagli utenti. Il costo per cittadino diventerebbe molto più basso a seconda del grado di grandezza del "Cloud".
I possibili utilizzi per la P.A.L.
Finora le attività di sviluppo del software per la P.A. presupponeva una rigidità nella creazione delle applicazioni e il costante intervento in fase di progettazione e realizzazione degli applicativi da parte dei committenti. La possibilità di intervenire per affinare gli applicativi secondo le esigenze dei fruitori era quasi impossibile, e la stessa azione di duplicazione delle attività per altri gruppi presupponeva l'intervento di tecnici, CED, burocrazia.
I comuni
Da varie fonti si considera che il costo di rinnovo dell'hardware, della manutenzione e della gestione degli applicativi incida per il 30% l'anno sul costo d'acquisto.
La necessità di implementare nuove applicazioni farà ulteriormente aumentare i costi di servizio. Una evoluzione in verso il "Cloud Computing" consentirebbe una serie di vantaggi riassumibili in:
· Gestione integrata rete interna/esterna all'Ente tramite API che garantiscono un elevato livello di sicurezza ed autonomia di gestione.
· Possibilità di avviare processi comunicativi in modalità Web 2.0 tra i dipendenti e verso l'esterno dell'Ente, utilizzando modalità di progettazione e di uso di software collaborativo in modalità "Open Source".
· Opportunità di rendere effettive le direttive circa il riuso del software della P.A. I principali ostacoli all'effettivo riuso del software nella P.A. ricadono per il 90% dei casi nella difficoltà delle procedure di installazione, nella necessità di acquistare hardware dedicato, nell'esigenza di personalizzare l'applicativo. Da questo punto di vista il "Cloud Computing" potrebbe essere la soluzione ideale: l'implementazione avverrebbe in una soluzione "Cloud" anche direttamente gestita dalla P.A. dove potrebbero attingere in funzione di servizio i soggetti pubblici accreditati.
· Opportunità di accedere a costi bassissimi a software avanzati da parte dei piccoli comuni italiani (oltre 4.000), sia per i servizi interni agli Enti che per i rapporti di E-gov con la popolazione o di geo-marketing. Il freno per i piccoli comuni consiste spesso nei costi di installazione dei macchinari e del personale qualificato per la gestione dei servizi. Tramite il Cloud Computing si potrebbero abbattere i costi di circa il 90%.
Fonte - Barcamp "InnovatoriPA"

mercoledì 20 maggio 2009

Elezioni Mazara - Candidato a Sindaco Marino

PROGRAMMA ELETTORALE DEL CANDIDATO SINDACO
GIUSEPPE MARINO
ELEZIONI 6-7 GIUGNO 2009
Mazara del Vallo,
Un’altra città da un’altra politica in 10 punti programmatici il governo
della città
Punto 1 - I cittadini protagonisti
1. ascolto e confronto (fattori che determinano coesione sociale e permettono la crescita complessiva di una città.) per promuovere una grande stagione di sviluppo, con al centro la sostenibilità ambientale, sia come fattore di miglioramento delle nostre condizioni di vita, sia come fattore di competitività, per favorire l’internazionalizzazione del nostro sistema economico nel mediterraneo.
2. innovazione e rifiuto dell’immagine “assistenzialista” dell’Amministrazione;
3. velocità, semplificazione e burocratizzazione nella comunicazione, nelle procedure e nell’informazione;
4. saper leggere per tempo i cambiamenti culturali senza che ciò generi ansie e preoccupazioni nei cittadini ma conduca di contro ad aumentare le opportunità e la libertà ;
5. l’amministrazione vista come la casa di tutti
6. rendere concreta la parità di diritti per tutti e in tutti i campi della vita;
7. creazione di aggregazioni tra gruppi urbani omogenei (quartieri) che possano avanzare proposte e denunciare problemi;
8. realizzazione di un portale internet dedicato ai giovani come punto di riferimento per le opportunità gli scambi e le informazioni;
9. eliminazione del divario esistente tra chi può accedere alle nuove tecnologie e chi non può farlo (digital divide)
Punto 2 - Mazara, una città sicura
Il non rispetto delle regole e delle leggi non può mai essere tollerato, perché quelle regole e quelle leggi sono state erette a tutela della libertà e dell’integrità personale dei singoli, in particolare dei più deboli. Noi partiamo da qui perché la migliore risposta all'insicurezza dei cittadini è una città viva, partecipata, ricca di relazioni umane e culturali. Pertanto si prevede:
1. la messa in atto di strategie diversificate (di prevenzione, di mediazione , ecc) da affiancare all’opera di controllo e protezione delle diverse zone territoriali;
2. il potenziamento e miglioramento del Corpo di Polizia Municipale;
3. l’installazione di un sistema di videosorveglianza nella zone più sensibili;
4. promozione della presenza e cura degli animali, richiamando i proprietari al rispetto delle regole e contrastando fenomeni di inciviltà come abbandoni ed avvelenamenti;
Punto 3 - Mazara porta del mediterraneo, una città che accoglie
1. Conoscere per accogliere (favorire condizioni culturali, economiche e sociali all’accoglienza di tante persone che per scelta o per bisogno decidono di lavorare e di vivere nella nostra città;
2. ricerca e sviluppo del dialogo interculturale, al fine di espandere i valori del pluralismo, riempire i vuoti che generano insicurezza, avvicinare le persone ai loro diritti.
3. costruzione di una comunità locale multietnica che punti alla centralità del confronto fra le diverse identità;
4. affrontare il presente dei giovani, evitando lo spopolamento culturale della nostra città;
5. apertura di uno sportello informativo per gli immigrati ;
6. integrazione linguistica al di fuori delle ore scolastiche (mediatori culturali e linguistici)
Punto 4 - Il sapere e la cultura per una migliore qualità della vita
La cultura è un fattore straordinario di crescita individuale e collettiva. E’ uno strumento di coesione sociale, di comunicazione, di integrazione tra i generi, le generazioni, i gruppi e le etnie del territorio. Con tale convinzione il nostro progetto prevede:
1. la realizzazione di un centro di Alta Formazione Linguistica;
2. la realizzazione di un Museo dell’arte e Civiltà islamica;
3. realizzazione di una “casa della musica” dove i giovani possano trovare espressione;
4. riapertura dei “cantieri della cultura” storici della città (teatro Garibaldi) e realizzazione di nuove strutture (laboratori teatrali) affinché le giovani generazioni possano diventare, non solo consumatori di cultura ma anche attori e produttori di esperienze interessanti e coraggiose;
5. rivalutazione della biblioteca (nuovi locali, fruizione totale di tutti i libri sfruttando strumenti tecnologici innovativi) trasformandola da esclusivo luogo di lettura in luogo di ricerca, animazione, incontri con autori e luogo di dibatti;
6. fruibilità dell’archivio storico e dell’archivio diocesano
Punto 5 - L’ambiente un a risorsa: Mazara guarda al futuro
Le risorse ambientali non sono inesauribili. Nel progettare e governare Mazara nei prossimi anni occorre partire da questa presa d’atto per garantirci un futuro. In generale per tutelare e migliorare la qualità della vità della nostra città ,oltre alla salvaguardia e valorizzazione del nostro patrimonio “storico” di beni culturali ambientali (Capo Feto, Fiume Mazaro ed Arena, Sciare, Gorghi Tondi , litorali di Tonnarella e Mazara-Torretta) il programma prevede:
1. salvaguardia e tutela delle risorse idriche;
2. Acquisti verdi (acquisti dell’Amministrazione con criteri di sostenibilità che privilegino materiali e prodotti riciclati o a basso impatto ambientale);
3. Aumento significativo del verde pubblico con la realizzazione di percorsi verdi urbani (viali) ed extraurbani (piste ciclabili, podistiche, equestri);
4. valorizzare e realizzazione di una rete territoriale di parchi urbani (lungo fiume Mazaro, ecc.)
5. promozione di politiche per l’istituzione della riserva di Capo Feto;
6. attuazione di politiche che possano far diminuire il rumore (realizzazione del Piano di zonizzazione acustica della città) e gli inquinanti (emissioni di CO2 e polveri sottili) nel centro storico;
7. realizzazione di una discarica per inerti ed interventi per il recupero ambientale delle cave dismesse;
8. studiare e promuovere, in accordo con le leggi regioni e nazionali, forme d’incentivazione a favore dei cittadini che favoriscano scelte orientate sia alla ristrutturazione dell’esistente sia all’uso di fonti rinnovabili, alla bioedilizia al risparimio idrico.;
9. ammodernamento del parco mezzi comunale con l’utilizzo di mezzi a basso impatto ambientale (metano, elettrico, bi-fuel).
Punto 6 - Mazara, una città di sport
Il rilancio dello sport in questa città passa:
1. rivedere il rapporto con le associazioni sportive degli sport minori in modo da favorire la nascita, sviluppo e crescita di una pluralità sportiva;
2. rivedere la gestione e possibilità di fruizione dell’unico impianto sportivo esistente;
3. creazione di una carta sportiva del cittadino che permetta a chiunque, al di là dell’appartenenza ad una specifica associazione sportiva, di poter usufruire delle strutture pubbliche;
4. realizzazione di spazi all’aperto con campetti polivalenti per poter vivere lo sport in piena libertà;
5. incentivare alcune forme di parternariato tra pubblico e privato per la realizzazione di nuovi impianti sportivi attraverso una positiva sinergia delle risorse messe in campo (project financing)
6. pratica sportiva a costi agevolati per quelle famiglie che si trovano in situazione di disagio o di difficoltà;
7. favorire la crescita del mondo sportivo promuovendo la sinergia e collaborazione tra i diversi soggetti sportivi.
8. rafforzare il legame tra lo sport e la scuola;
9. promozione di eventi regionali, nazionali ed internazionali al fine di creare anche un indotto per l’economia della città e per promuovere le attrattive del territorio.
Punto 7 - Mazara, città solidale
L’idea di fondo è quella di uscire da una politica fatta di interventi riparatori per arginare i problemi . La nostra sfida è dare più vita agli anni. La giusta coniugazione fra sviluppo e solidarietà passa attraverso i seguenti punti:
1. promozione della cultura della gratuità di cui sono portatori l’associazionismo ed il volontariato;
2. messa in atto di politiche per individuare e contrastare situazioni di disagio giovanile fisico e psicologico, confermando e rafforzando i servizi presenti insieme al sistema scolastico, all’associazionismo ed al volontariato;
3. sostegno alla non autosufficienza, alle responsabilità familiari e alla loro condivisione, con particolare riferimento al ruolo delle donne e alla qualificazione delle assistenti familiari e delle badanti;
4. promuovere la mediazione familiare con l’intento di attenzionare le persone anziane, i disabili sostenendo le famiglie di fronte all’anziano e alla diversabilità;
S.E.D (servizio educativo domiciliare) e S.D.A. (servizio domiciliare anziani) puntando sull’investimento relazionale, la presa in carico dei bisogni, lo scambio di affettività;
6. creazione di un sistema che tenga conto delle nuove esigenze derivanti dagli impegni di lavoro e di studio e di quelle derivanti dai doveri di cura e di responsabilità familiari (nidi d’infanzia, ecc.);
7. attenzione alle problematiche delle persone con disabilità (ricolmare l’assenza della possibilità di accesso ai servizi da parte delle persone disabili);
8. promozione di nuove politiche per la famiglia (diffusione di iniziative di auto-mutuo-aiuto)
Punto 8 - Mazara, dal caos una città che cresce e si rinnova
1. realizzazione di percorsi urbani differenziati (carrabili, ciclabili, pedonali), verdi (urbani ed extraurbani, vie d’acqua (Mazaro ed Arena) al fine di realizzare una rete funzionale alle esigenze di spostamento dei cittadini. Progettazione di una rete di collegamento tra i centri attrattori (centro storico, servizi sanitari, stazione ferroviaria, stazione pulman, tonnarella);
2. centro storico (promozione di attività commerciali e artigianali, facilitazioni per il ripristino di edifici privati;
3. creazione di spazi di aggregazione (piazze, giardini pubblici, centri sportivi);
4. parcheggi per migliorare la qualità urbana;
5. affrontare il problema dei vincoli imposti dal P.R.G;
6. mobilità sostenibile (puntare ad un ferrovia di bacino metropolitano, mettere in atto strategie affinché i cittadini si riapproprino dello “spazio urbano”;
7. rivisitazione del trasporto pubblico locale che renda anche possibile la consegna delle merci nel centro urbano con un numero notevolmente inferiore di mezzi rispetto ad oggi (quelli nuovi, a trazione elettrica o basso impatto ambientale);
8. sviluppo di forme di concertazione con le organizzazioni di categoria per la realizzazione di ZTL in centro storico;
9. attuazione di politiche per la gestione, affidamento e manutenzione dei beni confiscati alla mafia;
10. costruire sul costruito e priorità alla riqualificazione urbana (Piano di Marketing Urbano);
11. realizzazione di un’area fieristico/mercatale;
12. realizzazione di un’area artigianale ed industriale;
13. sanatoria e problematiche derivanti dalla inedificabilità entro i 150 m dalla battigia
Punto 9 - Commercio e turismo per la promozione del territorio
1. realizzazione di un nuovo piano Piano Commerciale Comunale come base di opportunità e di crescita.;
2. fare del centro storico un grande centro commerciale naturale favorendo e studiando forme di sgravio fiscale anche per quelle attività che propongono una proiezione esterna sulle vie e piazze pubbliche.;
3. potenziamento della promozione turistica con attività economiche di accoglienza e servizio, come i bed & breakfast e gli agriturismi; promozione della lettura turistica del patrimonio gastronomico (pesca, vino, prodotti tipici);
4. promozioni di efficaci azioni di marketing territoriale per valorizzare le nostre potenzialità di sviluppo ed incentivare l'imprenditorialità del territorio anche con l'aiuto delle tecnologie informatiche e web;
5. promozione di un turismo territoriale attraverso l’attivazione di sinergie fra diverse comunità locali.
Punto 10 - Nuove sfide per l'agricoltura, la pesca e la portualità
1. valorizzazioni delle produzioni locali attraverso marchi e certificazioni;
2. promozione di filiere corte, anzi cortissime che da un lato producano reddito e dall’altro promuovano un consumo di prodotti locali, sicuri e di qualità (collaborazione con i distretti del vino)
3. sviluppo del porto attraverso la redazione del piano regolatore portuale;
4. ripristino della linea con Pantelleria e Lampedusa;
5. sviluppo del turismo da diporto senza però alterare la peculiarità paesaggistica del nostro lungomare;
6. mirare al recupero della funzionalità del porto canale mirando alla sua valorizzazione e centralità come elemento peculiare del nostro territorio;
7. investire sulla transizione dell’economia marinara,affrontando gli elementi di crisi quali opportunità per ripensare il modello di sviluppo che ha caratterizzato la città negli ultimi decenni;
8. tramite la collaborazione con i distretti della pesca, incrementare e realizzare la cooperazione con i paesi che si affacciano sul bacino del mediterraneo e paesi Atlantici, paesi con maggiori risorse di pescato utilizzando le opportunità dell’ICE e di altri enti o organizzazioni preposti all’internazionalizzazione delle imprese della pesca all’estero;

Elenco degli Assessori designati:
1) Barranca Paola Eleonora, nata a Partinico il 19/03/ 1956, Insegnante;
2) D’Arrigo Maria nata a Mazara del Vallo il 24/11/1984, Etno-antropologa;
3) Orlando Gaspare, nato ad Alcamo il 20/06/1969, Psicoterapeuta;
4) Tallo Giuseppe Eracle, nato a Cattolica Eraclea il 21/03/1965, Architetto
Mazara, 13 maggio 2009
IL Candidato Sindaco
dott. geol. Giuseppe Marino
Lista collegata al candidato sindaco GIUSEPPE MARINO
IDV - Italia dei Valori
Marino Giuseppe detto Peppe nato a Mazara il 09/01/1962
Fiorentino Pietro nato a Mazara il 21/11/1941
Adamo Francesco detto Gianfranco nato a Mazara il 27/01/1966
Ballatore Leonardo detto Aldo nato a Mazara il 16/10/1957
Billardello Antonella nata a Mazara il il 16/11/1979
Bonanno Maria nata a Mazara il 02/05/1979
Fasulo Biagio nato a Mazara il 01/06/1956
Fiume Antonio nato a Mazara il 05/09/1976
Gennaro Maurizio Antonino nato a Mazara il 28/09/1965
Giacalone Anna nata a Mazara il 25/12/1960
Giacalone Nicolò nato a Mazara il 02/10/1958
Giordano Giuseppe nato a Cattolica Eraclea il 06/02/1959
Ingargiola Nicolò nato a Mazara il 04/09/1973
Marino Angela (indipendente) nata a Mazara il 06/06/1962
Marino Giovanni nato a Trapani il 04/03/1970
Marino Maria detta Mariella nata a Mazara il 03/04/1968
Messina Beniamino nato a Mazara il 07/06/1960
Pernice Angela nata a Mazara il 18/09/1965
Rallo Nicola nato a Mazara il 11/04/1990
Randazzo Vito nato a Sciacca il 21/11/1988
Resta Matteo nato a Mazara il 30/04/1980
Russo Lorenzo nato a Margherita di Savoia il 05/09/1947S
angiorgio Giacomo Giuseppe nato a Mazara il 19/12/1973
Verde Marco nato a Mazara il 01/09/1986
Asaro Antonino nato a Mazara il 02/03/1979
Angelo Giuseppe nato a Palermo il 13/06/1965

Elezioni Mazara - Candidato a Sindaco Scilla


Assessori designati:
On. Giulia Adamo;
On. Gianfranco Miccichè;
Carlo Adamo.
Liste collegate al
candidato sindaco
TONI SCILLA
Toni Scilla sindaco
Scilla Antonino detto Toni nato a Mazara il 10/05/1968
Alfieri Caterina detta Catia nata a Mazara il 07/02/1963
Amodeo Filippo detto Amedeo nato a Menfi il 21/12/1959
Arena Antonino nato a Mazara il 24/05/1955
Asaro Giovan Battista nato a Mazara il 29/04/1954
Bongiorno Pietro detto Pierino nato a Mazara il 04/12/1941
Bonomo Salvatore nato a Mazara il 05/12/1963
Cammarata Giuseppe nato a Salemi il 14/06/1973
Canzonieri Giacomo nato a Mazara il 12/07/1959
Cascone Giuliana nata a Napoli il 01/05/1965
Ciaramitaro Pietro detto Piero nato a Mazara il 03/18/1969
De Santi Alberto nato a Mazara il 03/09/1948
Di Gregorio Giuseppe detto Pino nato a Mazara il 22/04/1956
Ferro Girolamo detto Mimmo nato a Mazara il 30/07/1940
Fontana Diego detto Dino nato a Capannoli il 07/04/1960
Gancitano Baldassare detto Baldo Bizzarro nato a Mazara il 20/04/1965
Genna Gaspare nato a Lugo il 06/02/1977
Ingargiola Pietro nato a Mazara il 14/01/1975
Loria Vincenza detta Enza nata a Poggioreale il 11/12/1965
Maggio Giacomo nato a Mazara il 18/05/1961
Marino Pietro nato a Mazara il 05/10/1970
Messina Leonardo detto Aldo nato a Mazara il 07/10/1956
Morello Giuseppe detto Peppe nato a Mazara il 06/08/1958
Norrito Gaspare nato a Mazara il 12/09/1981
Patti Annamaria nata a Dordrecht il 17/08/1982
Putaggio Vincenzo nato a Mazara il 16/08/1983
Reina Michele nato a Mazara il 30/10/1969
Romagnosi Nicolò detto Nicola nato a Mazara il 21/09/1959
Tumbiolo Antonino nato a Mazara il 20/03/1979
Vassallo Vito nato a Mazara il 11/04/1983
Ulisse - Destra
Adragna Vanessa nata a Mazara il 18/06/1987
Alcamo Francesco nato a Mazara il 23/03/1983
Aleo Giuseppe nato a Mazara il 12/02/1988
Amabili Pasquale nato a Mazara il 28/11/1973
Balsamo Beatrice nata a Mazara il 20/12/1971
Bonomo Michele nato a Mazara il 01/12/1968
Calandrino Giovanni Battista nato a Mazara il 22/03/1974
Clemense Gaspare nato a Mazara il 24/01/1966
Chiara Francesco detto Franco nato a Mazara il 04/01/1969
D'Aguanno Giusy nata a Mazara il 26031987
Dado Francesco nato a Mazara il 21/09/1986
De Pasquale Antonio nato a Erice il 27/03/1978
Di Maria Danilo nato a Mazara il 14/07/1969
Giacalone Flavio detto Lopez nato a Mazara il 20/09/1988
Giacalone Matteo nato a Mazara il 26/06/1984
Giacalone Pietro detto Pierino nato a Mazara il 04/11/1962
Giametta Annacinzia nata a Mazara il 16/06/1974
Giubilato Angelo nato a Mazara il 18/07/1949
Maltese Umberto nato a Mazara il 18/01/1935
Marzullo Alessandro nato a Mazara il 18/05/1982
Mirabile Vito nato a Sursee il 12/051971
Novena Ignazio detto Ezio nato a Mazara il 06/11/1965
Nuccio Gianfranco nato a Mazara il 16/07/1964
Perrone Pietro nato a Mazara il 24/03/1967
Pinta Andrea nato a Mazara il 21/06/1962
Scilla Antonina nata a Mazara il 01/01/1973
Seidita Giuseppe nato a Mazara il 28/11/1954
Signorello Giuseppe nato a Mazara il 02/10/1973
Tumbiolo Giulio nato a Mazara il 14/08/1945
Tumbiolo Vincenzo nato a Mazara il 14/04/1956
Socialisti per Mazara
Ballatore Vito nato a Mazara il 08/01/1947
Accardi Enzo nato a Castelvetrano il 22/08/1972
Alagna Francesco detto Ciccio nato a Mazara il 04/01/1978
Asaro Antonino nato a Mazara il 21/10/1982
Barbera Francesco nato a Mazara il 26/03/1969
Buffa Giuseppe detto Tabacchino nato a Mazara il 28/07/1978
Campisi Salvatore nato a Mazara il 15/06/1959
Clemense Giuseppe nato a Mazara il 23/06/1977
Crimi Antonio nato a Mazara il 18/11/1970
D'Angelo Pietro nato a Mazara il 19/01/1960
Di Benedeto Calogero nato a Mazara il 30/11/1972
Di Giovanni Vito nato a Mazara il 10/11/1969
Falcone Antonino nato a Mazara il 07/07/1966
Ferro Nicolas nato a Valencia (Venezuela) 21/06/1957
Gabriele Filippo detto Randazzo nato a Mazara il 13/04/1972
Giacalone Filippo nato a Mazara il 21/01/1966
Giammarinaro Nicola detto Nic nato a Mazara il 01/10/1956
Ingargiola Salvatore detto Nocciolina nato a Mazara il 27/08/1975
La Grassa Gaspare nato a Mazara il 06/08/1971
Palermo Antonella nata a Mazara il 28/06/1959
Pantaleo Francesco nato a Mazara il 22/07/1964
Perniciaro Giovanni nato a Mazara il 02/04/1981
Pulizzi Maria Rosa nata a Mazara il 17/07/1956
Quinci Antonino nato a Mazara il 21/03/1948
Timpone Davide nato a Mazara il 07/02/1983
Tumbiolo Giuseppe nato a Mazara il 28/03/1988
Vaccaro Cesare Giovanni Maria nato a Mazara il 28/10/1976
Alessandrino Ermelinda nata a Mazara il 11/10/1942
Inzerillo Maurizio Cusumano nato a Mazara il 20/11/1976
Gancitano Antonino nato a Mazara il 31/08/1974
Le ali per Mazara
Anselmo Benedetto nato a Erice il 19/08/1972
Armata Giuseppe detto Pino nato a Mazara il 29/04/1958
Asaro Luciana nata a Mazara il 18/08/1965
Belvisi Giuseppe nato a Mazara il 06/07/1988
Bertuglia Vito nato a Mazara il 19/03/1984
Bonmarito Matteo detto Teo nato a Mazara il 12/01/1974
Caronia Gaspare nato a Mazara il 30/03/1945
Cascio Pietro nato a Mazara il 24/10/1950
Chebbah Nadhim nato a Mazara il 24/05/1989
Cipolla Pietro detto Piero nato a Augsburg il 06/06/1970
Crimaldi Vito nato a Mazara il 01/05/1972
Di Maria Domenico detto Mimmo nato a Mazara il 12/05/1956
Gancitano Leonardo nato a Mazara il 18/11/1989
Gilante Cesare detto Cesare nato a Mazara il 03/06/1972
Lo Presti Roberto nato a Mazara il 22/11/1977
Loreto Marilena nata a Mazara il 02/04/1988
Marrone Pietro nato a Mazara il 09/07/1984
Marzano Vincenzo nato a Castel di Sangro il 11/03/1967
Mauro Pietro nato a Mazara il 22/10/1959
Messina Pasquale nato a Mazara il 23/12/1981
Morrione Alessio nato a Mazara il 26/11/1973
Mulone Vincenzo detto Enzo nato a Mazara il 19/04/1979
Puma Daniela nata a Mazara il 06/06/1978
Rizzo Rosalia detta Rosy nata a Mazara il 13/09/1977
Ruggiano Giuseppe detto Peppe nato a Mazara il 01/11/1984
Savalli Franca nata a Mazara il 11/08/1956
Scontrino Paola detta Lina nata a Campobello di Mazara il 21/06/1961
Signorelli Liborio nato a Gibellina il 11/09/1946
Sugamiele Giuseppe Salvatore nato a Marsala il 10/01/1971
Vento Gianfranco nato a Gravedona il 06/01/1976

Elezioni Mazara - Candidato a Sindaco Di Giovanni

ELEZIONI DEL 6 7 GIUGNO 2009
PER IL RINNOVO DEL CONSIGLIO COMUNALE E DEL SINDACO DI MAZARA DEL VALLO PROGRAMMA AMMINISTRATIVO DELLA CANDIDATA A SINDACO VINCENZA DI GIOVANNI
CRITERI DI SCELTA DEGLI AMMINISTRATORI COMUNALI: metteremo a disposizione della nostra città una squadra di persone competenti, rigorose sotto il profilo etico, generose e appassionate che faranno del loro meglio per raggiungere gli ambiziosi obiettivi che ci prefiggiamo:
Punteremo sul senso di squadra e sulle capacità di fare rete sia all'interno del comune sia con i necessari collegamenti sul piano politico locale, regionale e nazionale per portare a casa un risultato straordinario.
LE LINEE D'INDIRIZZO POLITICO/ AMMINISTRATIVO
Il nostro programma si basa su un'idea semplice ma forte: confermare Mazara del Vallo nel suo ruolo di leader di un contesto territoriale più ampio, valorizzando al massimo tutte le sue potenzialità, le vocazioni del territorio, le peculiarità del suo patrimonio storico, artistico, monumentale, l'alta qualità dei suoi prodotti. Per raggiungere questo obiettivo ci impegniamo, come amministrazione comunale, a svolgere il ruolo di regia dello sviluppo locale, coinvolgendo in questo percorso tutta la classe dirigente mazarese; dai lavoratori agli imprenditori, dagli agricoltori agli artigiani, dai sindacati ai dirigenti scolastici, dai tecnici ai giovani, dalla chiesa alla forze dell'ordine, dalla persone di cultura agli artisti, dalle donne agli anziani dalle associazioni al volontariato. In questi cinque anni si può fare molto e questi anni saranno strategici per decollare ed inserirsi nel circolo virtuoso della crescita anche attraverso i finanziamenti dell'unione europea e tutte le fonti regionali e nazionali che saremo in grado di intercettare con una attenta politica di programmazione. Questi gli obiettivi che ci impegniamo a raggiungere nei settori strategici dell'amministrazione comunale:
RIORGANIZZAZIONE DELLA MACCHINA AMMINISTRATIVA
Nessun obiettivo può essere raggiunto se non attraverso una buona organizzazione dell'ente ed il pieno coinvolgimento dei dirigenti e del personale, nel rispetto dei ruoli assegnati dal legislatore. Ci impegniamo a valorizzare tutte le persone in servizio presso il comune attraverso una politica delle risorse umane basata sull'equità, sul merito, sull'efficacia, l'efficienza e la trasparenza, coinvolgendo le organizzazioni sindacali nel processo di modernizzazione della struttura burocratica, perseguendo la massima semplificazione dei procedimenti e il rispetto dei tempi, avendo sempre come principale punto di riferimento il cittadino ed i suoi diritti e doveri. Una buona organizzazione passa anche da un migliore uso dei locali comunali; ci impegniamo a razionalizzare la dislocazione degli uffici e dei servizi comunali, per renderli più funzionali e decorosi e rispondenti alle esigenze dei cittadini.
Per quanto riguarda il fenomeno del precariato, che interessa in anche il nostro comune, ci impegniamo a continuare nel processo di stabilizzazione del personale precario.
Riteniamo inoltre che il successo dell'amministrazione dipenda anche dalla capacità di ascoltare le esigenze dei cittadini e rispondere con tempestività alle richieste. Tutto questo passa attraverso l'attivazione dei principali strumenti di comunicazione pubblica: l'ufficio per le relazioni con il pubblico (URP), il periodico di informazione comunale, l'ufficio stampa, la Carta dei servizi e dei diritti del cittadino, il sito web istituzionale di tipo interattivo, lo sportello decentrato, l'ufficio del difensore civico, il Forum civico da riunire periodicamente per mantenere aperto il dialogo con la città.
POLITICA ECONOMICA, FINANZIARIA E TRIBUTARIA
Le rigide regole che vigono in materia finanziaria per garantire il rispetto dei" patti di stabilità" deve indurre la nostra amministrazione ad un attento controllo della spesa e delle entrate. Sarà azione prioritaria di questa amministrazione la lotta alla evasione per fare in modo che con il contributo di tutti possano essere salvaguardati i soggetti economicamente più deboli, e mantenere livelli di pressione fiscale più bassi. Cercheremo di mantenere ai minimi la pressione della fiscalità locale, utilizzando le risorse comunali con il buon senso del padre di famiglia, evitando inutili sprechi e puntando soprattutto sugli investimenti.
Una particolare attenzione sarà dedicata alle fonti di finanziamento regionali, nazionali e comunitarie: in proposito ci impegniamo ad avviare una programmazione che sia in armonia con gli obiettivi dell'Unione Europea in tema di sviluppo locale, attivando un parco-progetti compatibile e sostenibile ed evitando di lanciarci nella realizzazione di opere che non hanno alcuna ricaduta positiva sul territorio.
SERVIZI PUBBLICI
AI cittadini e alle cittadine di Mazara del Vallo vogliamo assicurare di vivere in un contesto decoroso e di avere assicurato i servizi pubblici in maniera efficiente. Eviteremo che la gestione di tali servizi possa avvenire all'insegna delle "continue emergenze", ricercando i criteri ed i metodi operativi per normalizzarne la erogazione. in questa sede si vuole fare riferimento ai seguenti
servizi fondamentali:
a) Servizio di vigilanza urbana e di polizia municipale;
b) Servizi idrici, igienico sanitari ed ambientali;
Servizi di pubblico trasporto e di viabilità interna;
Servizi sociali;
Servizi socio-culturali, ricreativi e turistici.
AI fine di una migliore organizzazione di essi sarà verificata la possibilità di accordi di collaborazione con associazioni e/o convenzioni con altri enti.
UNA ADEGUATA POLITICA URBANA E SVILUPPO DEL TERRITORIO
le prospettive di sviluppo commerciale e turistico della nostra città pongono l'esigenza di "rivisitare" la politica urbanistica e degli investimenti infrastrutturali , al fine di adeguare il territorio comunale rispetto a tali prospettive di sviluppo, e , più in generale, rispetto all'obiettivo di perseguire una più "complessiva" crescita socio-economica e culturale. A tal riguardo dovranno essere attenzionati i seguenti temi:
c) la realizzazione di adeguati strumenti quali i P.I.P. (Piano per gli insediamenti produttivi) per dare alle imprese locali idonei spazi su cui esercitare le attività e attrarre risorse esterne;
d) Dare maggiore forza e risalto al coraggio dei giovani che hanno avviato di recente attività economiche all'interno del centro storico, tramite azioni concrete di agevolazioni e incentivi fiscali a favore di chi esercita attività nel centro storico o vi si vuole trasferire, e nel contempo recuperare e utilizzare il patrimonio pubblico ivi esistente (Ospedale vecchio, edilizia residenziale ceduta al comune a seguito del sisma);
Avviare la bonifica del Porto canale per farne un "Iuogo"di incontro turistico
e) Individuare e realizzare nuove aree di parcheggio per liberare le strade e le piazze
soprattutto del centro urbano da un eccessivo traffico veicolare ;
Fare in modo che la posizione geografica di Mazara, punto più vicino alle coste nord africane, sia valorizzato a partire dalla realizzazione di stabili collegamenti marittimi con Pantelleria e le coste africane;
IL SOSTEGNO ALLE ATTIVITA' PRODUTTIVE
le iniziative turistiche già avviate nel nostro territorio rappresentano un patrimonio di cultura
imprenditoriale cui deve corrispondere un altrettanto qualificato impegno dell'Amministrazione
pubblica attraverso la ulteriore valorizzazione delle nostre emergenze storiche ed architettoniche, i beni e la storia della nostra diocesi, il Satiro. la nostra azione ed il nostro impegno sarà di sostegno ed incoraggiamento a quello dei privati. Altrettanto rilevanti sono i settori della Pesca e dell'Agricoltura cui altrettanta, se non maggiore, attenzione va rivolta soprattutto in questo periodo di crisi per entrambe le attività. Mazara rappresenta nel nostro Paese, la Pesca. Non sempre però tale ruolo ha avuto considerazione. Questa Amministrazione vuole ribadire questo ruolo strategico, a tutti i livelli, facendo in modo che di esso ne diventi anche la "capitale politica" .
Nel settore dell'agricoltura riteniamo strategico valorizzare le strutture esistenti nel nostro territorio che lavorano per una agricoltura moderna, a difesa della salute e dell'ambiente, favorendo chi promuove le produzioni locali tipiche, chi attua interventi di forestazione e chi coltiva prodotti biologici. Il sostegno a una agricoltura moderna e pulita avverrà sia attraverso l'informazione sulle opportunità di sostegni finanziari agevolati, l'organizzazione di eventi pubblici per la promozione e l'internazionalizzazione dei prodotti locali, ma anche con il sostegno alla realizzazione di mercati locali del contadino, dove periodicamente può avvenire la vendita diretta dei prodotti.
LE POLITICHE SOCIALI (Bambini, Giovani, Vecchi,Classi disagiate, Minoranze etniche)
Vogliamo rafforzare l'azione della Pubblica Amministrazione nei confronti delle Politiche di welfare, collaborando con il privato sociale, le associazioni Onlus, il volontariato e la Chiesa che con le sue organizzazioni tanto sta facendo in questo senso. La nostra intenzione è un forte e deciso impegno, consapevoli che solo così sarà possibile affrontare la crescente complessità sociale.
LA SANITA'
La salute dei cittadini è un bene fondamentale ed insostituibile. Nell'ambito e nel pieno rispetto delle linee generali stabilite dal piano di rimodulazione della sanità regionale, la nostra amministrazione si adopererà per il miglioramento dei servizi e delle strutture ad esse preposte, perché anche l'ospedale sia sempre più percepito dagli utenti a servizio dei cittadini. La nostra azione prioritaria sarà quella di mettere in sicurezza l'ospedale partendo dall'assetto attuale ristrutturando e potenziando prioritariamente il pronto soccorso; il presidio di Mazara del vallo si è caratterizzato negli ultimi anni per essere diventato punto di riferimento per l'elevato richiamo rappresentato dalle specialità. Ci sarà da attenzionare:
- il ruolo svolto e che svolgerà la telemedicina, integrabile con il servizio 118, estendibile a tutto il mediterraneo (Emergenza in mare), che potrebbe far leva su eventuali posti che permetterebbero di garantire al meglio le Emergenze/Urgenze (Emergenza-Territoriale), con annessa formazione del personale interno e laici ,obiettivo primario della sanità regionale;
– Punto nascita ( anche per l'elevata natalità degli immigrati) e centro di prevenzione delle gravidanze a rischio. Lavoreremo per un ampio progetto di "prevenzione" verso l'area delle malattie cardiovascolari e del diabete e del tumore alle mammelle con una serie di screening rivolte alle donne mazaresi.
SPORT E POLITICHE GIOVANILI
"Lo Sport per tutti": con questo slogan vogliamo sottolineare l'impegno della futura nostra amministrazione a stimolare la pratica sportiva in quanto elemento di educazione anche culturale, nelle diverse pratiche amatoriali o agonistiche, con particolare attenzione al calcio ed agli sport popolari. Le azioni che abbiamo intenzione di attivare sono:
f) Definire un programma finalizzato a realizzare in tutti i quartieri strutture sportive multidisciplinari e centri di aggregazione;
Valutare la possibilità di attuare nuove forme di sponsorizzazione delle associazioni sportive di eccellenza attraverso anche l'intervento dei privati;
c) Sostenere le iniziative culturali e musicali dei giovani;
d) Potenzia mento dei servizi di informazione dei giovani anche sotto il profilo del lavoro.
LA SCUOLA
L'Ambizione di iniziare a Mazara una sorta di "rivoluzione culturale", che deve portare ogni
cittadino a riconoscere nella legalità, nella tutela del bene comune e nel rispetto delle diversità, valori fondamentali, passa attraverso una costante attenzione verso la scuola, anche come istituzione. È solo investendo oggi sulle nuove generazioni, sulla loro cultura e sulla loro formazione, che potremo contare domani, su una nuova classe dirigente consapevole e quindi capace di svolgere un ruolo efficace. La nostra amministrazione, per questo, vorrà essere un interlocutore attento dei dirigenti scolastici, degli insegnanti, dei ragazzi e delle famiglie, non limitandosi ad assicurare i servizi di propria competenza, ma avviando con le istituzioni scolastiche
un vero e proprio Progetto Finalizzato, per educare alla partecipazione, all'impegno, al rispetto di se stessi e degli altri, alla legalità e alla pace.
IL TEMA DELLA SICUREZZA
Mazara, città di frontiera, deve assicurare ottimi livelli di sicurezza, strategici sia ai fini di una
sempre maggiore integrazione delle comunità extra, che per consentire una serena convivenza delle diverse comunità. Sarà potenziato il servizio della Polizia Municipale anche ai fini del controllo del territorio in collaborazione con tutte le altre forze dell'ordine locali e territoriali, per la tutela della legalità e per le necessarie attività di prevenzione e repressione. La sicurezza di tutti i cittadini ed i residenti, e in particolar modo delle fasce più indifese deve continuare ad essere perseguita in sinergia con tutti i livelli, coinvolgendo nel progetto non solo le forze dell'ordine ma anche i servizi sociali, le strutture di sostegno alle famiglie, i centri di ascolto, i centri di prevenzione e cura delle tossicodipendenze, le scuole e le parrocchie.
Questi sono i punti salienti e ovviamente sintetici del progetto che ci impegniamo a realizzare con l'aiuto dei cittadini e delle cittadine mazaresi e con il sostegno di una coalizione di partiti e liste civiche che si richiamano ai valori forti del nostro Paese: il sostegno alle famiglie, la sicurezza, lo sviluppo economico eco-sostenibile della nostra comunità, il rispetto e lo valorizzazione del territorio considerato come "risorsa" e non come bene da saccheggiare, la modernità e /'innovazione. Siamo consapevoli che lo sfida è dura ed appassionante, ma non ci tireremo indietro e faremo la nostra parte con senso del dovere e con spirito di sacrificio, ma con entusiasmo sintomo di rispetto per lo nostra città.
Assessori designati:

Vito Torrente, Giovanni Palermo, Fabio Rustico (l’ex calciatore dell’Atalanta e già assessore allo Sport del Comune di Bergamo), Giuseppe Chierchia (generale in pensione)
Liste Collegate:
PD - Partito Democratico
Adolfo Giuseppe nato a Mazara il 12/03/1979
Agate Cipriano nato a Mazara il 04/01/1988
Armato Filippo nato a Mazara il 01/03/1951
Asaro Nicolò detto Nicola Artè nato a Trapani il 19/07/1967
Basone Francesco nato a Mazara il 06/06/1961
Bono Francesco nato a Mazara il 28/08/1988
Bonsignore Vito Aldo nato a Mazara il 16/08/1970
Certa Anna Maria nata a Mazara il 05/04/1959
Crocchiolo Francesco nato a Mazara il 12/08/1950
D'Antoni Caterina detta Katia nata a Mazara il 22/12/1969
De Blasi Francesco nato a Mazara il 18/07/1975
Diadema Teresa detta Teresa nata a Mazara il 07/10/1973
Di Vita Giuseppe nato a Mazara il 06/07/1938
Emmola Gioacchino nato a Mazara il 31/08/1955
Giacalone Antonino nato a Marsala il 07/03/1944
Ingargiola Alessandro nato a Mazara il 19/08/1977
Magnete Vita detta Roberta nata a Mazara il 09/10/1980
Messina Isidoro nato a Mazara il 16/01/1983
Mauro Giacomo nato a Mazara il 01/01/1964
Mirasolo Filippo nato a Mazara il 21/04/1953
Pavia Francesco nato a Mazara il 13/11/1977
Pernice Fabio Vincenzo nato a Mazara il 04/11/1967
Ravazza Domenico nato a Erice il 10/03/1975
Safina Pasquale nato a Mazara il 01/01/1959
Sammartano Gabriella detta Maria Pia nata a Mazara il 29/01/1953
Santospirito Melchiorre detto Rino nato a Mazara il 07/08/1964
Sicurella Paolo nato a Mazara il 23/02/1966
Valenti Salvatore detto Salvino nato a Mazara il 19/06/1954
Kasdar Maharag nato a Mazara il 26/01/1983
MPA - Movimento per l'autonomia
Billardello Vito nato a Mazara il 06/11/1970
Marino Gioacchino nato a Mazara il 06/03/1954
Accettoso Michele nato a Mazara il 02/11/1988
Adamo Santo detto Santino nato a Mazara il 24/03/1950
Bascone Marcello nato a Mazara il 02/09/1963
Bertolino Agata nata a Mazara il 06/05/1981
Bruno Benito Sergio nato a Mazara il 15/05/1975
Burgio Bernardo detto Dino nato a Mazara il 28/10/1951
Cancemi Giuseppa Nicolina detta Giusi nata a Mazara il 03/06/1975
Culicchia Alessandro nato a Mazara il 22/09/1977
De Santi Nicolò nato a Mazara il 24/08/1961
Di Giorgi Luigi nato a Mazara il 10/09/1980
Di Gregorio Maria nata a Mazara il 03/07/1970
Erbini Francesco (Ind. Partito Siciliano) nato a Mazara il 05/01/0949
Foraci Baldassare Antonino detto Nino nato a Mazara il 21/04/1951
Gancitano Francesco (Ind. Partito Siciliano) nato a Mazara il 30/03/1981
Giacalone Vito nato a Mazara il 28/05/1951
Gianformaggio Antonietta (Ind. Partito Siciliano) nata a Roma il 14/10/1960
Lupica Giampiero nato a Roma il 25/04/1954
Molinelli Bernardo nato a Palermo il 23/05/1951
Scirè Pietro nato a Mazara il 11/08/1954
Sinacori Vincenzo nato a Mazara il 08/01/1954
Stabila Vincenzo nato a Mazara il 01/08/1982
Terranova Vincenzo nato a Mazara il 23/08/1981
Titone Giuseppe nato a Mazara il 14/07/1972
Vitrano Giacomo (Ind. Partito Siciliano) nato a Palermo il 11/07/1963
Mirasolo Maria Antonietta nata a Mazara il 08/09/1970
Manciaracina Giovanni nato a Mazara il 01/10/1972
Bonanno Gaspare Maria nato a Mazara il 23/10/1976
Spanò Fiorella nata a Mazara il 07/01/1962
Democrazia Cristiana - Marrobbio
Ajello Salvatore nato a Mazara il 20/02/1955
Capizzo Giuseppe nato a Mazara il 22/07/1972
De Simone Andrea nato a Mazara il 09/03/1976
Farina Laura nata a Mazara il 05/07/1973
Gandolfo Giuseppe nato a Mazara il 04/05/1959
Giacalone Francesco nato a Mazara il 21/09/1960
Gioia Angelo nato a Mazara il 17/05/1975
Rallo Vito nato a Mazara il 12/01/1985
Gulotta Vincenzo nato a Mazara il 05/03/1974
Sammartano Giovanni detto Luca nato a Pisa il 27/02/1972
Siera Marianna nata a Mazara il 02/01/1972
Surfaro Claudio nato a Cosenza il 01/06/1969
Terramagra Giuseppa nata a Mazara il 14/07/1966
Titone Vincenzo nato a Mazara il 31/07/1973
Accardo Francesco nato a Mazara il 07/07/1958
Angileri Andrea nato a Faviola il 02/06/1965
Asaro Ambra nata a Mazara il 17/01/1983
Bonafede Salvatore nato a Campobello di Mazara il 15/07/1968
Cudia Maurizio nato a Castelvetrano il 28/09/1973
Giaramidaro Pietro nato a Mazara il 19/08/1978
Margiotta Massimiliano nato a Mazara il 23/06/1967
Mauro Vito nato a Mazara il 25/09/1981
Di Bona Salvatore nato a Mazara il 27/09/1950
Sacco Vincenzo detto Enzo nato a Milano il 03/08/1965
Marzucco Francesco nato a Mazara il 04/03/1962
Orlando Antonino nato a Mazara il 16/05/1979
Cusumano Pietro nato a Mazara il 03/02/1978
Pizzo Paolo nato a Mazara il 23/02/1979
Asaro Vito nato a Mazara il 10/12/1956
Lazzara Antonino nato a Campobello di Mazara il 11/08/1967
Giovani per la città
Agnello Diego nato a Mazara il 06/07/1967
Bonafede Bartolomeo nato a Erice il 04/07/1986
Buscaino Salvatore nato a Mazara il 27/08/1974
Di Gregorio Giovanna nata a Mazara il 23/06/1983
Di Majo Vincenzo nato a Mazara il 12/05/1989
El Mrieh Mohammed nato a Khouribga il 13/03/1966
Enea Riccardo nato a Mazara il 07/05/1984
Foderà Vito detto Pino nato a Mazara il 11/08/1964
Giacalone Alessandro nato a Mazara il 02/03/1982
Giacalone Onofrio detto Nuccio nato a Mazara il 21/09/1965
Giacalone Salvatore nato a Mazara il 07/07/1983
Giacalone Vincenzo detto Enzo nato a Mazara il 21/06/1957
Giacalone Vito nato a Mazara il 02/08/1986
Giliberti Massimo Paolo nato a Mazara il 10/03/1981
Giametta Antonino nato a Mazara il 07/06/1974
Ingrande Giovanni nato a Mazara il 11/02/1965
Martinico Danilo nato a Mazara il 25/01/1984
Merendino Mauro nato a Mazara il 31/12/1982
Merlino Antonino detto Nino nato a Mazara il 23/06/1981
Messina Gianluca nato a Mazara il 21/12/1983
Norrito Alessandro nato a Mazara il 15/12/1983
Palumbo Giuseppe nato a Mazara il 30/10/1963
Chiazza Antonino nato a Mazara il 01/06/1984
Piccione Letizia nata a Mazara il 30/10/1979
Quinci Maria nata a Mazara il 29/03/1985
Rossella Giuseppe Giovanni nato a Mazara il 23/09/1987
Sammartano Antonino nato a Mazara il 01/01/1972
Titone Gaspare detto Davide nato a Mazara il 08/04/1969
Triolo Gaetano nato a Mazara il 18/04/1977
Tumminello Daniele nato a Mazara il 28/06/1986
Casini - Unione di centro
Alestra Valeria nata a Marsala il 24/10/1960
Accardo Rosa nata a Mazara il 03/06/1989
Bono Vincenzo nato a Mazara il 18/07/1959
Brunelli Francesco nato a Mazara il 27/07/1983
Calcara Angela Daniela nata a Castelvetrano il 28/08/1960
Carriglio Tiziana nata a Erice il 02/11/1986
Celestino Gioacchino nato a Mazara il 12/03/1981
Corona Baldassarre detto Baldo nato a Mazara il 13/09/1942
Corrao Benedetta nata a Mazara il 25/11/1960
D'Aleo Algela nata a Mazara il 28/09/1971
Ferro Arianna nata a Mazara il 18/11/1978
Foderà Nicolò nato a Mazara il 21/06/1952
Foggia Francesco detto Ciccio nato a Mazara il 04/04/1975
Galuffo Salvatore detto Salvino nato a Mazara il 08/02/1962
Genna Salvatore nato a Mazara il 19/03/1978
Genova Santoro detto Santoro nato a Pantelleria il 22/01/1949
Iacono Fullone Giovanni detto Iacono nato a Mazara il 17/07/1966
La Rosa Antonino nato a Mazara il 16/08/1952
Marascia Paolo nato a Menfi il 22/11/1954
Margiotta Baldo nato a Mazara il 09/04/1962
Ottoveggio Acilia detta Acilia nata a Mazara il 15/07/1984
Palermo Nicolò nato a Marsala il 26/03/1958
Rizzi Angelo detto Angelo nato a Mazara il 12/05/1968
Rizzo Aldo nato a Mazara il 14/06/1955
Rocca Rossella nata a Mazara il 28/09/1961
Romeo Angelo Pietro nato a Mazara il 06/09/1967
Russo Adriana nata a Noto il 16/11/1966
Scarpitta Salvatore nato a Mazara il 08/04/1983
Palia Giacoma nata a Mazara il 09/02/1966
Stabilino Francesco Umberto nato a Mazara il 06/09/1959

Fonte - Mazaraonline